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Sistemi Linea Vita: cosa serve per procedere all’installazione?

L’installazione delle linee vita è fondamentale per garantire la sicurezza durante eventuali interventi in quota.

Chi siamo?

Ci occupiamo dalla progettazione, installazione e manutenzione del tuo sistema di linea vita.

Il primo requisito per poter procedere con l’installazione linee vita è essere in possesso di un progetto.

Le linee vita, infatti, non sono dei prodotti fatti e finiti acquistabili all’interno di negozi specifici, ma devono essere studiate caso per caso, in base alle caratteristiche della copertura dell’edificio.

Il progetto di installazione delle linee vita viene composto attraverso una serie di documenti specifici che vanno a costituire il fascicolo tecnico della copertura.

Quali sono gli elaborati che devono essere prodotti per la sua realizzazione?

1.Valutazione dei rischi.

2.Percorsi per raggiungere l’accesso in copertura.

3.Punti e modalità di accesso alla copertura in sicurezza.

4.Pianta del tetto sulla quale dovrà essere indicata la posizione degli ancoraggi, delle linee vita e dei percorsi di sicurezza dall’accesso fino a raggiungere tutti i punti del tetto.

5.Le istruzioni di utilizzo del sistema anticaduta e le indicazioni sui DPI di cui gli operatori devono essere dotati per intervenire all’interno dei cantieri.

6.Il programma di ispezione e manutenzione, che viene redatto secondo le indicazioni del produttore, del progettista e del tecnico che realizzeranno l’impianto.

7.Le indicazioni sulle modalità di recupero di un operatore in caso di caduta.

In alcune regioni, inoltre, viene richiesto un ulteriore documento il cui scopo è raccogliere tutte le informazioni citate negli altri.

Un altro parametro che varia da regione a regione è l’obbligatorietà delle linee vita:

In Campania l’installazione delle linee vita è obbligatoria per tutte le nuove costruzioni o per interventi di installazione e ristrutturazione ad alta quota.

Perché dovresti affidarti a Linea Vita Campania?

La risposta a questa domanda è semplice.

Siamo un’azienda specializzata, che fornisce una certificazione finale che attesti la sicurezza dell’impianto.

Il tetto è sempre più un luogo di lavoro

La presenza di impianti sulle coperture dei fabbricati è sempre più frequente, questo aumenta ulteriormente le necessità di accesso e transito su queste, trasformandole in veri e propri luoghi di lavoro per imprese edili, impiantisti, manutentori.

Il luogo di lavoro deve essere reso sicuro a fronte di tutti i possibili rischi ma principalmente per il rischio caduta dall’alto. I professionisti possono fornire un contributo significativo per progettare e gestire questi particolari luoghi di lavoro e ridurre i rischi che questi presentano.

Per la sicurezza degli operatori in quota, scegli i Sistemi Linea Vita Campania!

Come deve agire chi deve far compiere lavori sul tetto

La prima operazione da compiere è uno scrupoloso sopralluogo del tetto interessato dall’intervento verificando:

caratteristiche della copertura

pendenza ed eventuali discontinuità o dislivelli presenti

condizioni della copertura

sporgenze ai livelli sottostanti (balconi, tettoie)

È necessario affidarsi ad un tecnico competente ed abilitato, che pensi alla soluzione più opportuna per ogni singolo caso con particolare attenzione all’aspetto strutturale (supportato da adeguate relazioni di calcolo e verifica). Nelle Regioni in cui vige una legislazione specifica, tale progetto è parte integrante dell’istanza che si deve presentare per essere autorizzati a procedere. In assenza del progetto dei sistemi anticaduta, l’autorizzazione non verrà rilasciata.

Sarà cura del progettista produrre e trasmettere, secondo le forme e le modalità definite dalla Pubblica Amministrazione, un elaborato tecnico contenente tutti gli elementi indispensabili alla valutazione preventiva, elementi che confluiranno in relazioni ed elaborati grafici di dettaglio.

Tendenzialmente, ma obbligatoriamente quando prescritto, si deve:

-conservare i manuali d’uso dei dispositivi installati

-mettere a disposizione di chiunque salga in copertura gli elaborati inerenti l’opera

-tenere i registri di ispezione e manutenzione dei dispositivi, per monitorare puntualmente le operazioni che si svolgono in copertura. La documentazione è strettamente legata all’edificio, indipendentemente dai passaggi di proprietà.

Inoltre, è fondamentale conoscere tutti i documenti predisposti e messi a disposizione dai produttori dei dispositivi selezionati (schede tecniche, certificati, manuali di posa).

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Email: lineavitacampania@gmail.co

Perché è importante la linea vita?

Perché salva la vita.

Perché in assenza di essa non si può accedere alla copertura per sopralluoghi, controlli o lavori di manutenzione.

Perché si avrà un notevole risparmio negli anni successivi, non servendo ponteggi o parapetti che sono molto costosi.

Perché il proprietario dell’immobile è responsabile di qualsiasi infortunio possa accadere nella sua proprietà.

Perché è richiesta in caso di vendita dell’immobile.

Perché gli operatori che operano sulle coperture si possono rifiutare di intervenire in assenza di linee vita certificate.

Nella manutenzione degli immobili il tetto è considerato elemento soggetto ad usura e quindi periodicamente andrebbe rifatto o aggiustato. Installare un dispositivo anticaduta, come la linea vita sul tetto diventa quindi importante per la sicurezza degli operatori che si avvicenderanno nella manutenzione in quell’area, rispettando così pienamente i parametri richiesti dalla legge 81 per la sicurezza sul lavoro.

Inoltre, sul tetto vi accedono anche antennisti per la sistemazione delle singole antenne o dell’antenna centralizzata, chi esegue la manutenzione e pulizia delle canne fumarie e altri operatori che per altre esigenze devono salire sul tetto per eseguire il lavoro.

L’installazione della linea vita è obbligatoria in diverse regioni italiane. Il sistema anticaduta dovrà essere parte integrante del documento di valutazione dei rischi che sarà messo a disposizione dall’amministratore alle aziende che eseguiranno i lavori.

Sebbene tutti questi operatori siano in possesso dei dispositivi di protezione individuale e abbiano una loro procedura contro il rischio di caduta, disporre di una linea vita come elemento anticaduta sul tetto solleva i condomini da eventuali corresponsabilità in caso di incidenti.

Prodotti e soluzioni per lavori in quota personalizzati “chiavi in mano”.

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La scelta delle Linee Vita è un aspetto fondamentale per garantire la sicurezza di chi opera in quota

La linea vita è un elemento indispensabile per la messa in sicurezza di un intero cantiere edilizio; proprio in funzione di ciò è fondamentale, per una scelta consapevole del prodotto, conoscere parametri per poter realizzare un sistema anticaduta versatile, comodo da installare e allo stesso tempo in linea con le aspettative di sicurezza.

Essendo sistemi brevettati e composti da validi supporti di ancoraggio, gli elementi che compongono la linea vita possono essere generalmente classificabili in tre categorie.

Il primo criterio può essere quello di suddividere le linee vita in orizzontali (con inclinazione massima di 15° rispetto all’orizzontale) e le linee vita inclinate-verticali.

Il secondo criterio può essere quello di suddividere le linee in flessibili e rigide. Le prime sono realizzate con cavo metallico o tessile, le seconde con profili metallici

Il terzo criterio può essere quello di suddividere le linee vita in permanenti e temporanee/portatili.

Le prime sono destinate a rimanere stabilmente in dotazione ad un edificio, dal momento si può scegliere di utilizzarla per tutto il tempo necessario alla messa in sicurezza del ponteggio e utilizzarla all’occorrenza in occasione di interventi futuri di ristrutturazione e manutenzione;

le seconde sono destinate ad essere installate, utilizzate e successivamente rimosse ed eventualmente riutilizzate in un altro in maniera analoga ad un dispositivo di protezione individuale. Non mancano, infatti, professionisti del settore che cercano di utilizzare una linea vita definita temporanea, ovvero rimovibile un attimo dopo aver concluso i lavori di ristrutturazione di realizzazione di un impianto planimetrico, di manutenzione ordinaria e straordinaria di un determinato tipo di costruzione. Il materiale adoperato per questo tipo di struttura temporanea è, ovviamente, inferiore sotto l’aspetto qualitativo rispetto ad una linea vita di tipo permanente. Ciò non toglie che si possono adottare degli accorgimenti per rendere anche una linea vita di tipo temporanea ben salda e duratura nel tempo.

La linea vita, ad ogni modo, viene scelta in base alla superficie di lavoro da coprire e in base alla tipologia di tetto  in cui verrà installata.

E tu di quale Linea Vita hai bisogno?

Una scelta avventata potrebbe arrecarti dei seri danni e lasciarti perplesso lungo tutta la durata dei lavori. Affidati a Linea Vita Campania.

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Per la corretta progettazione di una linea vita bisogna individuare correttamente il tipo di dispositivo da utilizzare.

L’utilizzo dei sistemi anticaduta, oltre a essere disciplinato da normative nazionali e regionali, è fondamentale per evitare le cadute dall’alto. Le scelte progettuali sono decisive per evitare una delle cause più consistenti delle cosiddette “morti bianche”.

Hai bisogno di maggiori informazioni sui sistemi Linea Vita?

All’atto della progettazione bisogna considerare alcuni fattori da considerare dei veri e propri principi:

1.- Scegliere un sistema che abbia un limitato bisogno di manutenzione;

2.- Scegliere un sistema che sia abbastanza protetto dagli agenti atmosferici per ridurre il rischio di deterioramento.

3.- Scegliere un sistema semplice.

4.- In base alla tipologia di rischi da evitare bisogna individuare i DPI più idonei.

Ogni sistema dovrà rispettare le indicazioni fissate dalla normativa UNI EN 795, quindi nel pieno rispetto di fattori come resistenza (gli elementi dovranno essere bene disposti tra loro) e durabilità (il sistema deve resistere nel tempo, almeno 10 anni). Tuttavia la UNI EN 795 dà prevalentemente le indicazioni da far rispettare al fabbricante.

Inoltre, tutti gli elementi del sistema anticaduta devono essere verificati da personale competente almeno annualmente.

In generale è necessario verificare periodicamente:

1.- Stabilità dei punti di ancoraggio;

2.- Trazione della fune;

3.- Stato di conservazione della componentistica secondo i parametri di riferimento indicati dal libretto della linea;

4.- Possibile sostituzione degli elementi usurati;

5.- Presenza delle istruzioni per l’uso e indicazione della massima forza ammissibile in corrispondenza degli ancoraggi strutturali.

Progettiamo la messa in sicurezza delle coperture, forniamo ed installiamo con relativa certificazione tutti i dispositivi di sicurezza contro le cadute durante i lavori in quota su ogni tipologia di struttura.

Contattaci per maggiori informazioni:

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Per lavoro in quota si intende un’attività lavorativa che può esporre il lavoratore al rischio di caduta da una quota superiore ai 2 metri, questo è quanto viene detto nel testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il D.lgs. 81/2008 definisce lavoro in quota una qualsiasi attività che esponga il lavoratore al rischio di caduta da un’altezza superiore ai due metri rispetto ad un piano stabile.

Il settore che registra il maggior numero di infortuni mortali legati alle cadute dall’alto è quello dell’edilizia: il cantiere infatti è il luogo dove si verificano più del 50% di incidenti sul totale degli infortuni mortali analizzati secondo quanto rilevato dal Sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali.

Andando nello specifico si fa riferimento al cantiere intendendo un luogo dove i lavori, le opere edili o di ingegneria civile comprendono tutte quelle attività di costruzione, ma anche di riparazione, manutenzione, demolizione, restauro e ristrutturazione. Quindi un lavoratore che si trovi ad operare in cantiere, per qualsiasi di queste attività, ad un’altezza superiore di 2m dal suolo è inevitabilmente esposto a tale rischio.

Le attività svolte in quota devono essere effettuate e gestite con particolari accortezze in quanto, per la particolarità dell’attività svolta, la percentuale di infortuni è alta. A seguito della valutazione del rischio, infatti, il Datore di Lavoro sarà obbligato ad introdurre misure idonee ad abbassare il rischio. Più in particolare dovranno essere introdotte, in ordine:

  • Misure preventive
  • Misure di protezione collettiva (es. ponteggi metallici fissi, parapetti, reti di sicurezza, ecc.)
  • Misure di protezione individuale (dispositivi di ancoraggio, imbragature, elmetti di protezione, ecc.)

Per tutelare l’incolumità dei lavoratori esposti al rischio, è obbligo del datore di lavoro fornire le attrezzature, la formazione e l’addestramento specifici oltre a verificare che i lavoratori stessi utilizzino correttamente tutte le misure previste.

Compito di Linea Vita Campania di fronte a questo scenario ed all’evidenza che il cantiere ne sia il maggior protagonista, è quello di progettare e produrre dei dispositivi di ancoraggio che portino a zero il rischio a cui è esposto un qualsiasi soggetto si trovi a lavorare in quota.

L’assortimento dei dispositivi che offriamo è stato pensato per ogni tipo di applicazione ed ogni tipo di situazione.

In questo modo siamo sicuri di offrire ad i nostri clienti prodotti di elevata qualità, sia per i materiali di cui sono composti, che per i sistemi conformi ai requisiti dettati dalle norme ma anche estremamente versatili e facili da assemblare ed installare.

Grazie all’esperienza maturata in questo campo ed all’eccellenza produttiva raggiunta, siamo un’azienda leader del settore alla quale potersi affidare per un servizio completo e di valore.

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La caduta dall’alto rappresenta indubbiamente una delle principali cause d’infortunio sul lavoro.

Stando ad un’analisi condotta dall’Inail, nel periodo 2005-2014, si è registrata una diminuzione degli incidenti mortali causati dalle cadute dall’alto.

Nonostante questo miglioramento però, ancora oggi, i cantieri sono teatro di numerose morti. Il Sistema di Sorveglianza ha infatti registrato che i decessi per cadute dall’alto rappresentano circa un terzo degli infortuni mortali sui luoghi di lavoro e che nel 30% circa dei casi, la caduta è avvenuta da tetti o coperture in genere. Inoltre, il 28.6 % delle cadute è causato dal mancato utilizzo del DPI (Dispositivo di Protezione Individuale) che non viene consegnato al lavoratore dalla sua stessa azienda. E un buon 20% invece non è al sicuro a causa dell’assenza di punti di ancoraggio delle linee vita, di parapetti e di protezioni in quota.

Ogni azienda, che espone i propri dipendenti a un rischio di caduta dall’alto, ha il dovere di mettere tutti gli operatori in sicurezza, partendo dalla scelta di attrezzature da lavoro idonee e adeguate per creare condizioni di lavoro sicure, indipendentemente dalla modalità specifica dell’incidente.

Per prevenire e ridurre queste spiacevoli situazioni bisogna ricorrere all’utilizzo di DPC (Dispositivi di Protezione Collettiva) come le reti anticaduta, disposte al di sotto della copertura. Nel caso in cui non sia possibile utilizzare questi sistemi si passa ai DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) anticaduta che possono essere:

Imbracatura del corpo;

connettore;

cordino;

dispositivi retrattili;

guide o linee vita flessibili;

guide o linee vita rigide;

dispositivo di ancoraggio

Il datore di lavoro ha l’obbligo, sancito dall’ Art. 2087 del Cod. civ., di tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei suoi dipendenti. Se tutto questo viene a mancare, scatterà in automatico il reato. Sul datore ricadrà una responsabilità penale molto severa al punto di essere accusato di omicidio colposo se il lavoratore muore, anche a distanza di tempo, in conseguenza dell’infortunio o della malattia o quello di lesioni colpose se egli riporterà un’invalidità, transitoria o permanente, nel corpo o nella psiche.

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L’installazione della linea vita deve essere seguita secondo le normative di legge e da parte di aziende specializzate, il sistema di ancoraggio si può utilizzare per eseguire lavori in quota di vario tipo: dalla manutenzione ordinaria delle grondaie al rifacimento della facciata passando per l’installazione di dissuasori per piccioni, antenne o canne fumarie.

L’installazione dei dispositivi anticaduta è disciplinata dalla normativa UNI EN 795. L’installazione deve rispettare un iter preciso per garantirne la sicurezza:

-Redazione del progetto della linea vita da presentare al Comune

-Relazione di calcolo e verifica degli ancoraggi

-Certificazione del materiale e certificazione della posa corretta da parte della ditta di installazione

-Rilascio di un manuale d’uso a disposizione di chiunque dovrà servirsi della linea vita

-Programma di manutenzione obbligatoria e periodica

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Come installare una linea vita?

Una linea vita è formata da un cavo o un binario rigido, orizzontale, inclinato o verticale, su cui scorre un elemento di connessione, come un moschettone, una navetta ecc., collegato all’imbracatura dell’operatore. Le linee vita non devono essere per forza rettilinee, ma possono essere curve per seguire l’andamento della superficie sulla quale sono applicate.

Per installarla, oltre ad un operatore esperto e certificato, occorrono un cavo in acciaio inox o zincato per le linee vita flessibili, un profilato in alluminio o in acciaio per quelle rigide. L’installatore, munito di tutti i DPI, applica i ganci alla sezione dove è necessario installare la linea e fa passare il cavo negli appositi fermi fissati in precedenza. Le linee vita possono essere installate laddove è necessario garantire la sicurezza nel lavoro, quindi su tetti, controsoffitti, coperture ecc.

Il fai da te non è mai consigliato: l’installazione di una linea vita deve sempre seguire un progetto e rispettare le normative europee in merito alla sicurezza.

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Chi può installare linee vita?

Solo le aziende che riescono a garantire il rispetto degli standard e delle norme dedicati alle linee vita possono installarle. Anche se, difatti, non esistono leggi a proposito di una figura preposta all’installazione, nel concreto va da sé che debba essere una ditta operante nel settore.

Linea Vita Campania è in grado di fornire consulenza per tutte le fasi che portano all’installazione di linee vita; partendo dalla progettazione è in grado di affiancare le imprese costruttrici e gli studi di progettazione edile suggerendo le soluzioni migliori in grado di rispettare le leggi e le normative vigenti.

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L’obbligo di installare una linea vita sul tetto in Campania

Il proprietario o l’amministratore di un immobile deve garantire la presenza di idonee misure di protezione per chi lavora sul tetto della propria abitazione. Questo viene stabilito dal testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro D.lgs 81/08.

Dunque, quando un proprietario di una villetta o un amministratore di condominio commissionano un lavoro di ordinaria manutenzione sul tetto ad un antennista, ad un muratore o ad uno spazzacamino, i primi hanno la responsabilità di assicurarsi della presenza o della predisposizione di idonee misure di protezione e del loro corretto utilizzo.

Queste misure di protezione possono consistere in parapetti, reti anticaduta o in alternativa ancoraggi o linee vita fisse o provvisorie a cui chi lavora possa assicurarsi mediante un’imbracatura ed un sistema di collegamento.

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Ma quando si devono obbligatoriamente installare le linee vita?

Le varie regioni e province autonome italiane hanno emesso delle leggi che definiscono l’obbligo di installare sistemi di protezione permanenti da lasciare in dotazione agli edifici, in alcune precise occasioni.

Queste fasi, salvo regolamenti regionali con deroghe e prescrizioni particolari, consistono in:

-Costruzione di un nuovo edificio

-Manutenzione straordinaria (ma anche ordinaria in alcune regioni) del tetto

In queste fasi comunque, in molte regioni è specificato l’obbligo di installare dispositivi permanenti che possano garantire la sicurezza per accessi successivi al tetto.

La normativa in Campania

In data 20 novembre 2017 è stata approvata dal Consiglio Regionale campano, una legge che prescrive l’installazione di sistemi di protezione permanenti sulle coperture. Sul testo della Legge regionale 20 novembre 2017, n. 31 pubblicata sul bollettino ufficiale N. 84, si fa riferimento esplicito, come esempio di sistema da adottare, ai sistemi di ancoraggio, comunemente indicati come linee vita.

Su quali coperture devono essere installate le linee vita in Campania?

Su tutti i tetti con falde piane o inclinate degli edifici di nuove costruzioni e sui tetti oggetto di SCIA (sulla legge non viene specificato che il sistema di ancoraggi si limiti all’area oggetto dell’intervento). Inoltre, secondo il testo di legge della Regione Campania, deve essere redatto un Elaborato tecnico della copertura (un fascicolo contenente vari documenti) che deve integrare, ove previsto, il fascicolo dell’opera richiesto dal D.lgs 81/08 all’articolo 91. L’elaborato deve contenere: “le indicazioni progettuali, le prescrizioni tecniche, le certificazioni di conformità e quant’altro necessario ai fini della prevenzione e protezione dei rischi di caduta dall’alto. ”

In Campania, come in altre regioni si è quindi scelto, in merito all’obbligo di installazione di linee vita sui tetti, di approvare un testo di legge piuttosto sintetico delegando poi ad un successivo regolamento tecnico la trattazione dettagliata dei vari aspetti.

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La sindrome da sospensione inerte descrive una serie di fenomeni che avvengono quando una persona rimane sospesa immobile in un’imbracatura.

La scelta della tipologia dei dispositivi anticaduta è strettamente collegata alla valutazione dei rischi in merito alle attività in quota e nello specifico alla valutazione dei rischi di caduta dall’alto.

Tra i rischi legati alla caduta dall’alto c’è la Sospensione inerte del corpo (tempo di permanenza).

La sospensione inerte del corpo o sindrome da imbraco si collega direttamente alla necessità di gestire nel breve periodo una situazione di emergenza grave che, senza un intervento immediato, porta prima alla perdita di coscienza e poi alla morte.

Se, in conseguenza di una caduta, un lavoratore imbracato rimane appeso e immobile, viene interrotto il ritorno al cuore del sangue dagli arti inferiori per abolizione della pompa muscolare (mancato movimento) e per effetto compressivo dei cosciali; questo provoca il rallentamento del cuore, la diminuzione della pressione arteriosa e un aumento della pressione intratoracica con conseguente insufficienza cardiocircolatoria e ischemia cerebrale.

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Cosa si deve fare in questi casi?

Le attività di soccorso devono essere messe in atto immediatamente dagli altri operatori presenti; l’allerta dei soccorsi e la predisposizione delle manovre di salvataggio devono essere simultanee e, in caso di mancata comunicazione dell’emergenza, le attività di soccorso devono iniziare comunque.

Fondamentali sono le azioni che l’infortunato, se cosciente, può mettere in pratica autonomamente (azioni di autosoccorso), ovvero:

-muovere gli arti inferiori;

-sollevare gli arti inferiori;

-portarsi in zona di riposo (scarico peso dall’imbraco);

-idratarsi, riposarsi, rinfrescarsi/coprirsi.

I sintomi di allarme che devono far pensare all’insorgenza della sindrome da imbraco sono la presenza di sudorazione, nausea, vertigini, malessere generale, oppressione toracica e l’insorgenza di tachicardia / bradicardia e parestesie (alterazione sensibilità degli arti).

Allo scopo di prevenire l’insorgenza di tale sindrome, ci sono principali norme di comportamento:

-mai essere soli;

-avere attrezzature (DPI) e capacità adeguate; a tale proposito, esistono appositi dispositivi in grado di fornire un appoggio per i piedi (utilizzabili ovviamente, solo da un operatore che non sia privo di conoscenza per effetto della caduta …);

-conoscere le manovre di autosoccorso e di soccorso;

-saper riconoscere i segni precursori e interrompere l’attività quando compaiono;

-buona condizione psico-fisica;

-prevenire i fattori predisponenti.

La sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale.

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