Come gestire il primo soccorso nei lavori in quota?

Come soccorrere adeguatamente un lavoratore impegnato in lavori in quota che possa trovarsi sospeso o caduto?

Il lavoro in quota riguarda tutte le attività lavorative che portano il lavoratore a operare a più di due metri di altezza rispetto al piano stabile (art. 107, d.lgs. 81/2008). Questo li espone a importati rischi per la salute e sicurezza:

  • l’errato utilizzo dei sistemi anticaduta;
  • l’impatto contro ostacoli in fase di caduta;
  • la sospensione inerte;
  • traumi legati al sistema di arresto in caso di caduta.

La sospensione inerte è un rischio silenzioso, ma è il rischio maggiore: ci sono pochi minuti utili per intervenire, prima che il lavoratore sospeso possa riportare danni irreversibili o possa addirittura morire, a causa della compressione delle vene negli arti inferiori a causa dell’imbraco.

I lavoratori in quota potrebbero essere salvati attraverso l’applicazione di un rapido e adeguato primo soccorso.

Come gestire il primo soccorso?

Sono parecchi i casi di morte a causa della scarsa qualità o della totale assenza dei soccorsi. Per migliorare tale situazione è necessario in prima battuta rendersi conto del problema, per poi organizzare meglio le attività, seguendo tali indicazioni:

-prima di ogni intervento mettere a punto un adeguato piano operativo di sicurezza, che delinei le procedure di recupero e le persone coinvolte, che dovranno essere adeguatamente formate;

-utilizzare adeguati DPI anticaduta e predisporre in via preventiva il kit di recupero;

-avere a disposizione addetti che sappiano gestire il primo soccorso in tutte le sue sfaccettature (dalla chiamata di emergenza, agli interventi da eseguire in attesa dei soccorsi, ecc…).

Caduta dall’alto e azioni da intraprendere

La successione delle azioni da intraprendere è la seguente:

  • allertare immediatamente i soccorsi (112);
  • verificare che esistano le condizioni per agire in sicurezza e in particolare: DPI anticaduta per i soccorritori, sistemi di ancoraggio, attrezzatura necessaria per raggiungere l’infortunato;
  • dopo il recupero dell’infortunato e in attesa dell’arrivo dei soccorsi avanzati, in caso di addetti al primo soccorso formati appositamente per il trauma, è possibile applicare la sequenza ABCDE.

Se il paziente non presenta segni vitali (coscienza, respiro) va immediatamente iniziata la rianimazione cardiopolmonare (RCP), con l’uso del defibrillatore (DAE) se disponibile, avendo l’accortezza di tenere in asse testa-collo-tronco.

In caso di infortunato in sospensione

Nel caso in cui il soggetto rimanga sospeso, ma cosciente, i disturbi non dovrebbero verificarsi in quanto egli modifica da solo continuamente i punti di contatto dell’imbracatura con il corpo. È comunque necessario chiamare il 112 e tenersi pronti ad un intervento. Se la sospensione diviene inerte, per perdita di coscienza, i tempi di soccorso da parte degli addetti devono essere brevi:

  • chiamare immediatamente il 112 descrivendo lo scenario dell’infortunio;
  • togliere il prima possibile l’infortunato dalla sospensione, dopo un’attenta valutazione dell’ambiente e con i necessari DPI;
  • se il soggetto non respira, una volta a terra, iniziare immediatamente la rianimazione cardiopolmonare (RCP), con l’uso del defibrillatore (DAE) se disponibile.

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