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La linea vita è un dispositivo obbligatorio nel caso di lavori sui tetti, impianti industriali ma anche per l’installazione di un impianto fotovoltaico e per le periodiche attività di manutenzione e controllo.

Noi di Linea Vita Campania, esperti del settore della sicurezza in quota a seguito dell’esperienza maturata negli anni, siamo in grado di far fronte a qualsiasi esigenza del nostro committente che, a seguito degli obblighi legislativi e normativi italiani e regionali specifici, necessita dell’installazione della linea vita e dei dispositivi anti-caduta sul suo edificio.

In Campania

L’obbligo di installare linee vita in Campania è in vigore da novembre 2017.

In data 20 novembre 2017 è infatti stata approvata dal Consiglio Regionale campano, una legge che prescrive l’installazione di sistemi di protezione permanenti sulle coperture. Sul testo della Legge regionale 20 novembre 2017, n. 31 pubblicata sul bollettino ufficiale N. 84, si fa riferimento esplicito, come esempio di sistema da adottare, ai sistemi di ancoraggio, comunemente indicati come linee vita.

Linea Vita Campania

Noi di Linea Vita Campania, mediante tecniche specifiche ed all’avanguardia, siamo in grado di affrontare e terminare l’opera di installazione in un tempo contenuto, permettendo al nostro cliente un sostanzioso risparmio sia economico che in termini di tempo. Proponiamo soluzioni personalizzabili ed innovative adatte a qualsiasi tipo di lavoro.

Affidarsi a Linea Vita Campania per l’installazione della linea vita di un edificio, significa garantirsi:

Esperienza e professionalità: I nostri tecnici abilitati e qualificati elaborano i progetti di installazione, dimensionamenti, verifiche di resistenza, computi metrici e preventivi. L’eccellenza dei nostri servizi unisce la professionalità alla cortesia dei nostri tecnici.

Produzione: La nostra produzione permette di realizzare ancoraggi strutturali per applicazioni specifiche, con forme e materiali diversi, ma sempre con tempi e prezzi competitivi, mantenendo la qualità più elevata.

Contattaci per maggiori info:

Telefono ed email

lineavitacampania@gmail.com

Tel. 3351223038

 

Sistemi Linea Vita: cosa serve per procedere all’installazione?

L’installazione delle linee vita è fondamentale per garantire la sicurezza durante eventuali interventi in quota.

Chi siamo?

Ci occupiamo dalla progettazione, installazione e manutenzione del tuo sistema di linea vita.

Il primo requisito per poter procedere con l’installazione linee vita è essere in possesso di un progetto.

Le linee vita, infatti, non sono dei prodotti fatti e finiti acquistabili all’interno di negozi specifici, ma devono essere studiate caso per caso, in base alle caratteristiche della copertura dell’edificio.

Il progetto di installazione delle linee vita viene composto attraverso una serie di documenti specifici che vanno a costituire il fascicolo tecnico della copertura.

Quali sono gli elaborati che devono essere prodotti per la sua realizzazione?

1.Valutazione dei rischi.

2.Percorsi per raggiungere l’accesso in copertura.

3.Punti e modalità di accesso alla copertura in sicurezza.

4.Pianta del tetto sulla quale dovrà essere indicata la posizione degli ancoraggi, delle linee vita e dei percorsi di sicurezza dall’accesso fino a raggiungere tutti i punti del tetto.

5.Le istruzioni di utilizzo del sistema anticaduta e le indicazioni sui DPI di cui gli operatori devono essere dotati per intervenire all’interno dei cantieri.

6.Il programma di ispezione e manutenzione, che viene redatto secondo le indicazioni del produttore, del progettista e del tecnico che realizzeranno l’impianto.

7.Le indicazioni sulle modalità di recupero di un operatore in caso di caduta.

In alcune regioni, inoltre, viene richiesto un ulteriore documento il cui scopo è raccogliere tutte le informazioni citate negli altri.

Un altro parametro che varia da regione a regione è l’obbligatorietà delle linee vita:

In Campania l’installazione delle linee vita è obbligatoria per tutte le nuove costruzioni o per interventi di installazione e ristrutturazione ad alta quota.

Perché dovresti affidarti a Linea Vita Campania?

La risposta a questa domanda è semplice.

Siamo un’azienda specializzata, che fornisce una certificazione finale che attesti la sicurezza dell’impianto.

Il tetto è sempre più un luogo di lavoro

La presenza di impianti sulle coperture dei fabbricati è sempre più frequente, questo aumenta ulteriormente le necessità di accesso e transito su queste, trasformandole in veri e propri luoghi di lavoro per imprese edili, impiantisti, manutentori.

Il luogo di lavoro deve essere reso sicuro a fronte di tutti i possibili rischi ma principalmente per il rischio caduta dall’alto. I professionisti possono fornire un contributo significativo per progettare e gestire questi particolari luoghi di lavoro e ridurre i rischi che questi presentano.

Per la sicurezza degli operatori in quota, scegli i Sistemi Linea Vita Campania!

Come deve agire chi deve far compiere lavori sul tetto

La prima operazione da compiere è uno scrupoloso sopralluogo del tetto interessato dall’intervento verificando:

caratteristiche della copertura

pendenza ed eventuali discontinuità o dislivelli presenti

condizioni della copertura

sporgenze ai livelli sottostanti (balconi, tettoie)

È necessario affidarsi ad un tecnico competente ed abilitato, che pensi alla soluzione più opportuna per ogni singolo caso con particolare attenzione all’aspetto strutturale (supportato da adeguate relazioni di calcolo e verifica). Nelle Regioni in cui vige una legislazione specifica, tale progetto è parte integrante dell’istanza che si deve presentare per essere autorizzati a procedere. In assenza del progetto dei sistemi anticaduta, l’autorizzazione non verrà rilasciata.

Sarà cura del progettista produrre e trasmettere, secondo le forme e le modalità definite dalla Pubblica Amministrazione, un elaborato tecnico contenente tutti gli elementi indispensabili alla valutazione preventiva, elementi che confluiranno in relazioni ed elaborati grafici di dettaglio.

Tendenzialmente, ma obbligatoriamente quando prescritto, si deve:

-conservare i manuali d’uso dei dispositivi installati

-mettere a disposizione di chiunque salga in copertura gli elaborati inerenti l’opera

-tenere i registri di ispezione e manutenzione dei dispositivi, per monitorare puntualmente le operazioni che si svolgono in copertura. La documentazione è strettamente legata all’edificio, indipendentemente dai passaggi di proprietà.

Inoltre, è fondamentale conoscere tutti i documenti predisposti e messi a disposizione dai produttori dei dispositivi selezionati (schede tecniche, certificati, manuali di posa).

Scopri le nostre soluzioni per la sicurezza di chi lavora in quota!

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Che formazione fare per i lavori in ambienti confinati?

La normativa di riferimento che tratta del lavoro in ambienti o spazi confinati è il DPR 177/2011. In esso si definisce concretamente che lavoratore ed azienda abbiano competenze specifiche in materia oltre ad avere una adeguata formazione ed addestramento sui rischi previsti dal lavoro da svolgere.

Come fanno ad ottenere tali competenze in materia?

Svolgendo specifici corsi di formazione per lavoro in ambienti confinati.

Chi deve svolgere questi corsi?

Tutti coloro che si trovano a lavorare spazi confinati o sospetti di inquinamento, siano essi:

-Datori di lavoro

-Preposti

-RSPP

-ASPP

-Responsabili delle imprese committenti

-Lavoratori

-singoli professionisti.

Oltre alle figure professionali sopra indicate sono obbligate a frequentare il corso spazi confinati tutte quelle figure non direttamente coinvolte nell’esecuzione del lavoro in spazi confinati ma comunque preposte ad informare chi svolgerà il lavoro.

Queste figure sono:

-responsabili di cantiere e/o preposti che devono verificare le modalità lavorative di chi deve svolgere il lavoro in spazi confinati

-enti e aziende interessato ad organizzare a loro volta dei corsi di formazione

-enti e aziende che possiedono al loro interno ambienti confinati, e devono informare i fornitori sull’uso e sui rischi a questi collegati

Hai bisogno di maggiori info sugli spazi confinati?

Non esitare a contattarci per trovare insieme la giusta procedura per la tua azienda:

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La UNI 11578/2015 è la norma italiana relativa ai dispositivi di ancoraggio permanenti. La norma specifica i requisiti e i metodi di prova per dispositivi di ancoraggio, che comprendono punti di ancoraggio fissi o mobili, destinati all’installazione permanente su o nella struttura.

Sempre più spesso sentiamo parlare di norme tecniche che regolano il settore dei dispositivi di ancoraggio contro le cadute dall’alto.

Nell’anno 2012 è stata pubblicata la norma europea Uni EN 795:2012 per indicare i requisiti per le prestazioni e i metodi di prova associati ai dispositivi di ancoraggio. Il mercato la UNI ha ritenuto opportuno pubblicare una norma italiana che riempisse le lacune lasciate dalle precedenti norme UNI e che distinguesse gli ancoraggi fissi.

Ad Aprile del 2015 l’Ente Italiano di Normazione (UNI) pubblica la norma Uni 11578:2015, Dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente – Requisiti e metodi di prova.

Questa norma riempie le lacune lasciate dalle precedenti norme Uni (Uni En 795:2012 e Uni Cen/Ts 16415:2013) in relazione al campo di applicazione e alla destinazione d’uso dei dispositivi di ancoraggio contro le cadute dall’alto, separando definitivamente quelli destinati all’installazione permanente da quelli removibili.

La nuova UNI mantiene un’analogia con le precedenti Uni En 795:2012 e Uni Cen/Ts 16415:2013 e descrive tre tipologie di dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente e progettati per l’utilizzo combinato con i DPI anticaduta:

Tipo A – ancoraggio puntuale

Dispositivo di ancoraggio di tipo A, un ancoraggio puntuale con uno o più punti di ancoraggio non scorrevoli

Tipo C – ancoraggio lineare (ancoraggio flessibile)

Dispositivo di ancoraggio di tipo C, un ancoraggio lineare che utilizza una linea di ancoraggio flessibile che devia dall’orizzontale di non più di 15°

Tipo D – ancoraggio lineare (ancoraggio rigida)

Dispositivo di ancoraggio di tipo D, un ancoraggio lineare che utilizza una linea di ancoraggio rigida con un’inclinazione non superiore a 15°

QUALUNQUE SIA IL TUO PROGETTO NOI SIAMO IN GRADO DI REALIZZARLO.

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La scelta delle Linee Vita è un aspetto fondamentale per garantire la sicurezza di chi opera in quota

La linea vita è un elemento indispensabile per la messa in sicurezza di un intero cantiere edilizio; proprio in funzione di ciò è fondamentale, per una scelta consapevole del prodotto, conoscere parametri per poter realizzare un sistema anticaduta versatile, comodo da installare e allo stesso tempo in linea con le aspettative di sicurezza.

Essendo sistemi brevettati e composti da validi supporti di ancoraggio, gli elementi che compongono la linea vita possono essere generalmente classificabili in tre categorie.

Il primo criterio può essere quello di suddividere le linee vita in orizzontali (con inclinazione massima di 15° rispetto all’orizzontale) e le linee vita inclinate-verticali.

Il secondo criterio può essere quello di suddividere le linee in flessibili e rigide. Le prime sono realizzate con cavo metallico o tessile, le seconde con profili metallici

Il terzo criterio può essere quello di suddividere le linee vita in permanenti e temporanee/portatili.

Le prime sono destinate a rimanere stabilmente in dotazione ad un edificio, dal momento si può scegliere di utilizzarla per tutto il tempo necessario alla messa in sicurezza del ponteggio e utilizzarla all’occorrenza in occasione di interventi futuri di ristrutturazione e manutenzione;

le seconde sono destinate ad essere installate, utilizzate e successivamente rimosse ed eventualmente riutilizzate in un altro in maniera analoga ad un dispositivo di protezione individuale. Non mancano, infatti, professionisti del settore che cercano di utilizzare una linea vita definita temporanea, ovvero rimovibile un attimo dopo aver concluso i lavori di ristrutturazione di realizzazione di un impianto planimetrico, di manutenzione ordinaria e straordinaria di un determinato tipo di costruzione. Il materiale adoperato per questo tipo di struttura temporanea è, ovviamente, inferiore sotto l’aspetto qualitativo rispetto ad una linea vita di tipo permanente. Ciò non toglie che si possono adottare degli accorgimenti per rendere anche una linea vita di tipo temporanea ben salda e duratura nel tempo.

La linea vita, ad ogni modo, viene scelta in base alla superficie di lavoro da coprire e in base alla tipologia di tetto  in cui verrà installata.

E tu di quale Linea Vita hai bisogno?

Una scelta avventata potrebbe arrecarti dei seri danni e lasciarti perplesso lungo tutta la durata dei lavori. Affidati a Linea Vita Campania.

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Per la corretta progettazione di una linea vita bisogna individuare correttamente il tipo di dispositivo da utilizzare.

L’utilizzo dei sistemi anticaduta, oltre a essere disciplinato da normative nazionali e regionali, è fondamentale per evitare le cadute dall’alto. Le scelte progettuali sono decisive per evitare una delle cause più consistenti delle cosiddette “morti bianche”.

Hai bisogno di maggiori informazioni sui sistemi Linea Vita?

All’atto della progettazione bisogna considerare alcuni fattori da considerare dei veri e propri principi:

1.- Scegliere un sistema che abbia un limitato bisogno di manutenzione;

2.- Scegliere un sistema che sia abbastanza protetto dagli agenti atmosferici per ridurre il rischio di deterioramento.

3.- Scegliere un sistema semplice.

4.- In base alla tipologia di rischi da evitare bisogna individuare i DPI più idonei.

Ogni sistema dovrà rispettare le indicazioni fissate dalla normativa UNI EN 795, quindi nel pieno rispetto di fattori come resistenza (gli elementi dovranno essere bene disposti tra loro) e durabilità (il sistema deve resistere nel tempo, almeno 10 anni). Tuttavia la UNI EN 795 dà prevalentemente le indicazioni da far rispettare al fabbricante.

Inoltre, tutti gli elementi del sistema anticaduta devono essere verificati da personale competente almeno annualmente.

In generale è necessario verificare periodicamente:

1.- Stabilità dei punti di ancoraggio;

2.- Trazione della fune;

3.- Stato di conservazione della componentistica secondo i parametri di riferimento indicati dal libretto della linea;

4.- Possibile sostituzione degli elementi usurati;

5.- Presenza delle istruzioni per l’uso e indicazione della massima forza ammissibile in corrispondenza degli ancoraggi strutturali.

Progettiamo la messa in sicurezza delle coperture, forniamo ed installiamo con relativa certificazione tutti i dispositivi di sicurezza contro le cadute durante i lavori in quota su ogni tipologia di struttura.

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Per lavoro in quota si intende un’attività lavorativa che può esporre il lavoratore al rischio di caduta da una quota superiore ai 2 metri, questo è quanto viene detto nel testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il D.lgs. 81/2008 definisce lavoro in quota una qualsiasi attività che esponga il lavoratore al rischio di caduta da un’altezza superiore ai due metri rispetto ad un piano stabile.

Il settore che registra il maggior numero di infortuni mortali legati alle cadute dall’alto è quello dell’edilizia: il cantiere infatti è il luogo dove si verificano più del 50% di incidenti sul totale degli infortuni mortali analizzati secondo quanto rilevato dal Sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali.

Andando nello specifico si fa riferimento al cantiere intendendo un luogo dove i lavori, le opere edili o di ingegneria civile comprendono tutte quelle attività di costruzione, ma anche di riparazione, manutenzione, demolizione, restauro e ristrutturazione. Quindi un lavoratore che si trovi ad operare in cantiere, per qualsiasi di queste attività, ad un’altezza superiore di 2m dal suolo è inevitabilmente esposto a tale rischio.

Le attività svolte in quota devono essere effettuate e gestite con particolari accortezze in quanto, per la particolarità dell’attività svolta, la percentuale di infortuni è alta. A seguito della valutazione del rischio, infatti, il Datore di Lavoro sarà obbligato ad introdurre misure idonee ad abbassare il rischio. Più in particolare dovranno essere introdotte, in ordine:

  • Misure preventive
  • Misure di protezione collettiva (es. ponteggi metallici fissi, parapetti, reti di sicurezza, ecc.)
  • Misure di protezione individuale (dispositivi di ancoraggio, imbragature, elmetti di protezione, ecc.)

Per tutelare l’incolumità dei lavoratori esposti al rischio, è obbligo del datore di lavoro fornire le attrezzature, la formazione e l’addestramento specifici oltre a verificare che i lavoratori stessi utilizzino correttamente tutte le misure previste.

Compito di Linea Vita Campania di fronte a questo scenario ed all’evidenza che il cantiere ne sia il maggior protagonista, è quello di progettare e produrre dei dispositivi di ancoraggio che portino a zero il rischio a cui è esposto un qualsiasi soggetto si trovi a lavorare in quota.

L’assortimento dei dispositivi che offriamo è stato pensato per ogni tipo di applicazione ed ogni tipo di situazione.

In questo modo siamo sicuri di offrire ad i nostri clienti prodotti di elevata qualità, sia per i materiali di cui sono composti, che per i sistemi conformi ai requisiti dettati dalle norme ma anche estremamente versatili e facili da assemblare ed installare.

Grazie all’esperienza maturata in questo campo ed all’eccellenza produttiva raggiunta, siamo un’azienda leader del settore alla quale potersi affidare per un servizio completo e di valore.

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La caduta dall’alto rappresenta indubbiamente una delle principali cause d’infortunio sul lavoro.

Stando ad un’analisi condotta dall’Inail, nel periodo 2005-2014, si è registrata una diminuzione degli incidenti mortali causati dalle cadute dall’alto.

Nonostante questo miglioramento però, ancora oggi, i cantieri sono teatro di numerose morti. Il Sistema di Sorveglianza ha infatti registrato che i decessi per cadute dall’alto rappresentano circa un terzo degli infortuni mortali sui luoghi di lavoro e che nel 30% circa dei casi, la caduta è avvenuta da tetti o coperture in genere. Inoltre, il 28.6 % delle cadute è causato dal mancato utilizzo del DPI (Dispositivo di Protezione Individuale) che non viene consegnato al lavoratore dalla sua stessa azienda. E un buon 20% invece non è al sicuro a causa dell’assenza di punti di ancoraggio delle linee vita, di parapetti e di protezioni in quota.

Ogni azienda, che espone i propri dipendenti a un rischio di caduta dall’alto, ha il dovere di mettere tutti gli operatori in sicurezza, partendo dalla scelta di attrezzature da lavoro idonee e adeguate per creare condizioni di lavoro sicure, indipendentemente dalla modalità specifica dell’incidente.

Per prevenire e ridurre queste spiacevoli situazioni bisogna ricorrere all’utilizzo di DPC (Dispositivi di Protezione Collettiva) come le reti anticaduta, disposte al di sotto della copertura. Nel caso in cui non sia possibile utilizzare questi sistemi si passa ai DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) anticaduta che possono essere:

Imbracatura del corpo;

connettore;

cordino;

dispositivi retrattili;

guide o linee vita flessibili;

guide o linee vita rigide;

dispositivo di ancoraggio

Il datore di lavoro ha l’obbligo, sancito dall’ Art. 2087 del Cod. civ., di tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei suoi dipendenti. Se tutto questo viene a mancare, scatterà in automatico il reato. Sul datore ricadrà una responsabilità penale molto severa al punto di essere accusato di omicidio colposo se il lavoratore muore, anche a distanza di tempo, in conseguenza dell’infortunio o della malattia o quello di lesioni colpose se egli riporterà un’invalidità, transitoria o permanente, nel corpo o nella psiche.

Proteggi i tuoi operatori con i nostri sistemi LINEA VITA!

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La norma tecnica UNI EN 795 del 2002 definisce le tipologie dei dispositivi anticaduta da installare su tetti, coperture e altre parti degli edifici.

Le linee vita rappresentano una soluzione pratica e funzionale e consentono un rapido spostamento del lavoratore che svolge un lavoro in quota in completa sicurezza, anche nelle situazioni meno agevoli.

l sistema linee vita comprende dispositivi di tipo A, di tipo B, di tipo C, di tipo D e infine di tipo E.

Contattaci per sapere qual è la tipologia di linee vita migliore per le tue esigenze!

Tipologie di Linee vita

La progettazione delle linee vita è generalmente soggetta alla norma tecnica EN 795:2012 che descrive 5 tipologie di sistemi anticaduta in base alle sue caratteristiche:

-Tipo A: Punti di ancoraggio singoli;

-Tipo B: Dispositivo di ancoraggio removibile;

-Tipo C: Dispositivo di ancoraggio a linea flessibile;

-Tipo D: Dispositivo di ancoraggio a linea rigida;

-Tipo E: Dispositivo di ancoraggio zavorrato.

Linea Vita: Dispositivo di ancoraggio di Tipo C

La tipologia più comune di Linea Vita è il Tipo C, ovvero il Dispositivo di ancoraggio a linea flessibile. La linea di ancoraggio in classe C (UNI EN 795) è un sistema costituito da ancoraggi strutturali: terminali, intermedi e di deviazione e da una linea flessibile con cavo in acciaio. La linea risulta installabile in orizzontale o con deviazione massima da questa per non più di 15°.

La linea di ancoraggio in classe C è la soluzione migliore per tutte le coperture ma offre la massima possibilità di utilizzo per coperture a maggiore estensione lineare o con necessità di interventi di manutenzione più frequenti come in presenza di impianti fotovoltaici, impianti solari, camini, impianti di ricezione televisivi o impianti di ripetizione telefonica.

La linea risulta facilmente utilizzabile dagli operatori che possono muoversi sulla copertura semplicemente facendo scorrere il moschettone del DPI lungo il cavo di acciaio.

Per ulteriori informazioni non esitate a contattarci: il nostro staff di esperti e progettisti è a vostra completa disposizione.

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