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Secondo la legge italiana è obbligatorio predisporre tutte le misure di sicurezza necessarie per eseguire lavori in alta quota senza pericoli e tutelando i lavoratori (Art.115 del D.lgs 81/08).

La linea vita rientra nei requisiti, ed è un comodo sistema di sicurezza utile per svolgere interventi a un’altezza di almeno 2 metri dal suolo e che può essere utilizzata con efficacia sia in un’azienda che su una abitazione civile.

In particolare è adatta a:

  • lavori di ristrutturazione o manutenzione di una struttura già esistente e posta in altezza, come ad esempio un tetto;
  • interventi su superfici finestrate estese;
  • interventi per installare e manutenere impianti tecnologici in altezza.

È quindi un’ottima soluzione per innumerevoli attività, tra cui: intervenire su un tetto, eseguire lavori di restauro, sistemare l’antenna del televisore, pulire le grondaie, installare l’impianto fotovoltaico o riverniciare una finestra.

Ma quando è il momento giusto per installare una linea vita?

Il momento ideale per il montaggio di una linea di ancoraggio sul tetto della propria abitazione è quello in cui il tetto stesso viene realizzato (ovvero in fase di costruzione dell’edificio) o in occasione di una manutenzione straordinaria. In queste fasi risultano infatti esposte le parti della struttura a cui fissare gli elementi della linea vita.

Proprio per questo motivo le regioni che hanno reso obbligatoria l’installazione di linee vita e di sistemi permanenti per la prevenzione delle cadute dall’alto hanno definito che l’installazione deve avvenire in occasione della costruzione di nuovi edifici o di manutenzioni straordinarie al tetto.

Nulla vieta, ed è anzi prassi consolidata per molti amministratori immobiliari, di commissionare l’installazione di sistemi di ancoraggio senza che su un tetto già esistente siano previsti interventi di manutenzioni straordinaria. In questo caso l’amministratore tutela la sicurezza di operai e manutentori che dovessero accedere ad un tetto privo di altri sistemi di protezione.

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I Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) sono indispensabili per la sicurezza sul lavoro, dagli Spazi Confinati e/o Sospetti di Inquinamento ai Lavori in Altezza. Attraverso un’adeguata progettazione permettono di abbattere i rischi di caduta dall’alto.

Durante la salita e la discesa sono le fasi in cui si hanno maggiori rischi, che variano anche in base alle misure corporee di un lavoratore quali peso, larghezza delle spalle (asse maggiore), profondità del corpo (asse minore) ed il baricentro. In questo caso, i DPI sono indispensabili. Nello specifico è necessario prevedere l’uso di sistemi di arresto caduta, previsti dall’art. 115 del D.Lgs. n. 81/2008, per prevenire le cadute dall’alto quali:

  1. Punto di Ancoraggio: per prevenire o arrestare completamente le cadute dall’alto:
  2. Assorbitore: una componente del sistema anticaduta attenua gli effetti di un’eventuale caduta dall’alto;
  3. Cordino: il cordino in fune metallica, fibra sintetica o catena è l’elemento intermedio tra il punto di ancoraggio e l’assorbitore;
  4. Imbracatura per il Corpo: costituita da larghe cinture, fibbie di regolazione a anelli di ancoraggio, ha la principale funzione di sistema anticaduta.

Inoltre è fondamentale prevedere una procedura di emergenza, in particolar modo nella fase di discensione. Bisogna calcolare anche la sindrome da sospensione, perché tutte le volte che un corpo rimane in sospensione le fasce cosciali possono lasciare segni se utilizzate a lungo. Un’operazione che deve eseguita a seguito di adeguata formazione e addestramento.

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Per sicurezza sul lavoro si intende l’insieme delle azioni mirate a garantire l’incolumità dei lavoratori.

La sicurezza sul lavoro riguarda l’insieme delle misure da adottare per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori ed evitare o ridurre sensibilmente i rischi durante le prestazioni lavorative. Tale condizione si verifica quando i lavoratori sono dotati di tutti i sistemi di protezione per svolgere la propria attività e sono informati su tutte le normative vigenti.

La salute e la sicurezza sul lavoro devono promuovere e mantenere il più alto livello di benessere fisico, mentale e sociale dei lavoratori in tutte le professioni e alla prevenzione adottate dal datore di lavoro e dai dipendenti.

Inoltre, il luogo di lavoro deve essere dotato di tutti gli strumenti necessari per garantire protezione contro eventuali incidenti.

L’importanza dell’informazione: formazione e addestramento

La formazione e l’addestramento sono elementi indispensabili per garantire la sicurezza sul lavoro nei lavori a rischio. La conoscenza di tutte le misure da adottare è l’unico strumento che possa garantire ai lavoratori la propria incolumità e quella dei colleghi.

In ambito della sicurezza sul lavoro, una delle figure responsabili è il datore di lavoro, il quale svolge un ruolo chiave nella tutela dei propri dipendenti. Il datore, infatti, ha l’obbligo di valutare ed evitare che i probabili pericoli dell’attività si traducano in rischi per i dipendenti, dunque di provvedere alla loro formazione e all’addestramento.

Qual è il decreto legislativo che regolamenta la sicurezza sul lavoro?

La normativa che regolamenta la Sicurezza sul lavoro in Italia è il Decreto Legislativo 81/08 o Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, aggiornato a gennaio 2019.

Il decreto legislativo 81/08 stabilisce:

regole,

procedure

misure preventive

da adottare per rendere sicure le attività sul luogo di lavoro, qualunque essi siano.

Tra le maggiori innovazioni trattate nel decreto legislativo Testo Unico, ricordiamo:

l’individuazione dei fattori e delle sorgenti di rischio

la riduzione del rischio nei luoghi di lavoro

il monitoraggio continuo delle misure preventive

l’elaborazione di una strategia aziendale accettata e condivisa.

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La revisione della norma UNI 11560 ha portato grandi cambiamenti

In data 23 giugno 2022 è stata pubblicata dall’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) la revisione (UNI 11560 2022) della norma tecnica UNI 11560:2014.

La revisione UNI 11560 del 2022 introduce delle importanti novità, che riguardano principalmente tre punti:

la documentazione a corredo del sistema di ancoraggio, partendo dalla progettazione;

le figure coinvolte nei processi di installazione, ispezione e manutenzione;

i controlli da eseguire in fase di ispezione.

La documentazione a corredo del sistema di ancoraggio

La norma 11560:2022, richiede obbligatoriamente, tra la documentazione a corredo del sistema, la presenza dell’ETC e della Relazione di Calcolo a firma di un Tecnico Abilitato. Nella revisione precedente del 2014, tale documentazione era solamente suggerita.

Le figure coinvolte nei processi di installazione, ispezione e manutenzione

Con la nuova revisione 11560 del 2022, vengono introdotte tre nuove definizioni relative alla figura dell’installatore dei sistemi di ancoraggio.

Installatore base: Persona competente, in grado di effettuare il montaggio, l’eventuale smontaggio e l’ispezione al montaggio del sistema di ancoraggio.

Installatore intermedio: Persona competente, in grado di effettuare il montaggio, l’eventuale smontaggio, l’ispezione al montaggio e l’ispezione periodica del sistema di ancoraggio.

Installatore avanzato: Persona competente, in grado di effettuare il montaggio, l’eventuale smontaggio, l’ispezione al montaggio, l’ispezione periodica e l’ispezione straordinaria del sistema di ancoraggio.

Precedentemente, venivano invece individuate tre figure, ciascuna associata ad una differente attività: l’installatore, l’ispettore e il manutentore.

Controlli da eseguire in fase di ispezione

I controlli sulla documentazione del sistema di ancoraggio introdotti nella revisione 11560 del 2022 prevedono la verifica durante le fasi di ispezione al montaggio, ispezione prima dell’uso, ispezione periodica e ispezione straordinaria circa la presenza di:

Elaborato grafico rappresentativo del sistema;

Relazione tecnica generale;

Relazione di calcolo strutturale;

Documentazione fotografica del sistema;

Dichiarazione di corretta posa del sistema;

Manuali di installazione, uso e manutenzione degli ancoraggi;

Dichiarazione di conformità/rispondenza degli ancoraggi;

Indicazione d’uso dei DPI da utilizzare;

Programma di manutenzione del sistema;

Registro delle ispezioni/manutenzioni del sistema;

Registro degli accessi al sistema.

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Il D. Lgs.81/08 stabilisce che all’interno di un’azienda deve essere presente la figura di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), necessaria al mantenimento di un ambiente di lavoro sano e sicuro.

Il responsabile del servizio prevenzione e protezione può essere:

interno all’azienda: un lavoratore scelto dal datore di lavoro, in possesso di capacità e requisiti adeguati al compito;

esterno: professionista esterno all’azienda esperto in sicurezza aziendale;

il datore di lavoro.

La nomina avviene tramite un modulo che assegna l’incarico al soggetto; il modulo deve essere poi conservato in azienda nei Documenti di Valutazione dei Rischi.

In ogni azienda può esserci un solo RSPP, tuttavia è possibile nominare alcune figure chiamate ASPP (Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione) che lo aiutano a svolgere i suoi compiti. Gli ASPP devono comunque anch’essi avere determinate caratteristiche tecniche per poter svolgere questo ruolo.

Quali sono i principali compiti del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione?

Il compito principale del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione è quello di gestire le misure preventive e protettive a tutela dei lavoratori.

In particolare si occupa di:

rilevare i fattori di rischio presenti ed elaborare delle misure di sicurezza e di sanità adeguate;

controllare l’effettiva applicazione delle misure di protezione;

presentare piani di formazione ed informazione per il personale;

collaborare con il datore di lavoro per quanto riguarda i rischi presenti sul luogo di lavoro, elaborare misure di protezione e prevenzione;

partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza e alle riunioni periodiche previste dalla legge;

collaborare con un medico competente per il Lavoro per valutare i rischi all’interno dell’azienda;

partecipare alla realizzazione del Documento di Valutazione dei Rischi.

Linea Vita Campania è un’azienda specializzata nella Progettazione e Produzione di Sistemi Anti-caduta quali Linee Vita. Il nostro punto di forza è l’estrema attenzione nei sistemi progettati, eseguiti con la massima scrupolosità e con prodotti esclusivamente Made in Italy, per garantire ogni giorno, il massimo delle prestazioni e una qualità superiore ai nostri clienti.

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Nel D.lgs 81/08 si possono leggere la definizione di lavori in quota, le norme relative alla prevenzione dei danni in questo tipo di mansione e anche gli obblighi per il datore di lavoro.

In particolare l’art.111 del D.lgs 81/2008 disciplina gli obblighi del datore di lavoro, nel fornire i corretti strumenti per i lavori in quota. Ossia deve:

Dare la priorità ai dispositivi di protezione collettiva. Qualora questi sistemi non sono sufficienti a garantire la sicurezza all’operatore, il datore di lavoro deve fornire i corretti dispositivi di protezione individuale.

Fornire tutti gli strumenti adeguati alla tipologia dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni, e a garantire una circolazione priva di rischi.

In quanto responsabile della sua azienda e della sicurezza dei lavoratori, i suoi compiti sono inoltre di:

-deve svolgere un’accurata valutazione dei rischi e inserire i risultati dell’analisi nel documento di valutazione dei rischi;

-ha l’obbligo di individuare le misure di prevenzione da attuare per contenere il rischio di infortunio sul lavoro. In questo senso, è obbligato a dare priorità alle misure di protezione collettiva rispetto a quelle individuali;

-deve fornire ai lavoratori e a chiunque entri in cantiere i dispositivi di protezione individuale adatti alle mansioni eseguite in cantiere;

-prestare attenzione al tipo di sistema di accesso ai posti di lavoro in quota (scala a pioli, montacarichi, funi…), in base a frequenza di circolazione, dislivello e alla durata dell’impiego;

-installare, ove necessario, dispositivi di protezione contro le cadute;

-adottare misure di sicurezza equivalenti ed efficaci nel caso in cui non fosse possibile installare un dispositivo di protezione collettiva contro le cadute;

-tenere sotto controllo le condizioni metereologiche per non esporre i lavoratori a un rischio eccessivo;

-in caso di lavori temporanei che non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza ed ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, deve scegliere le attrezzature di lavoro più idonee;

-assicurarsi che i lavoratori in quota siano idonei e che non mostrino dipendenze da alcol o sostanze o delle problematiche a livello psicologico;

-controllare l’accesso degli operai, cacciando i non autorizzati;

-assicurarsi che le opere provvisionali siano allestite con buon materiale di qualità e in modo efficace.

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Non esiste un obbligo di legge riguardo l’installazione di linee vita sui tetti condominiali. L’unica disposizione a livello nazionale cui fare riferimento è il Testo Unico sulla Sicurezza dei Luoghi di Lavoro, ovvero il Dlgs 81/2008.

Nel caso di un condominio, è necessaria l’installazione di una linea vita, in primis, per la sicurezza dei lavoratori e inoltre, come tutela per l’Amministratore Condominiale che, ai sensi del DLgs 81/08 risulta essere responsabile per la sicurezza dei lavoratori che effettuano manutenzioni nello stabile.

Il quadro normativo impone che tutte le lavorazioni in quota debbano avvenire in sicurezza, attraverso sistemi di protezione collettiva o, in assenza di questi, di dispositivi di ancoraggio permanente a cui l’operatore possa agganciare il proprio DPI.

Dunque, ogni volta che un’assemblea condominiale decide di fare un lavoro per l’edificio è l’amministratore condominiale a diventare ufficialmente il committente dell’opera all’azienda che lo farà e quindi agli operatori che saliranno in quota, è, dunque, lui, in quella occasione, il responsabile anche della loro incolumità sul posto di lavoro, garantita per legge dal Dlgs 81/2008, ovvero il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro.

La responsabilità di assicurare la presenza di sistemi di sicurezza come la linea vita condominiale è quindi dell’amministratore, e parte del suo lavoro è anche trovare un’azienda qualificata e professionale che sia in grado di installare la linea vita senza complicazioni e con il massimo della qualità garantita.

La Linea Vita deve essere progettata da un professionista, che al termine dei lavori di posa, sottoscriva la relazione di calcolo attestante la corretta installazione.

La normativa linea vita condominiali

Una legge precisa che stabilisca obbligatoriamente la necessità di installare delle linee vita condominiali non esiste, ma è vero che esistono invece molte normative locali che bisogna conoscere. É bene prestare attenzione alle regole vigenti nel proprio territorio!

Contattaci!

 

Una periodica revisione delle linee vita permette di godere di un sistema anticaduta sicuro ed efficacie, ma anche di risolvere tempestivamente le eventuali anomalie riscontrate.

Le linee vita sono un sistema di sicurezza che consente a chiunque abbia necessità di salire sul tetto per lavori o manutenzioni di essere supportato nel caso di caduta dall’alto.  L’operatore che deve salire sul tetto indossa una speciale imbragatura che gli consente di agganciarsi con un moschettone al cavo di acciaio.

In seguito all’installazione di una linea vita è fondamentale procedere periodicamente alla revisione del sistema. L’intervento di personale competente è richiesto sempre in seguito al montaggio, prima della messa in servizio del sistema, e successivamente “almeno una volta all’anno se in regolare servizio o prima del riutilizzo se non usate per lunghi periodi” (UNI EN 11158, art. 9.1.6).

Linea Vita Campania è in grado di effettuare la revisione periodica dei sistemi anticaduta

Si rende inoltre obbligatoria un’ispezione, prima di procedere a un ulteriore uso, in seguito ad un arresto di caduta.

La revisione delle linee vita, approfondita al punto 9.1.6 della norma UNI EN 11158 nel quale si specificano gli aspetti che devono essere presi in considerazione dal personale competente, consiste in:

Ispezione dei punti di ancoraggio.

Verifica del tensionamento delle linee di ancoraggio.

Controllo degli eventuali assorbitori di energia.

Controllo dell’integrità dei punti terminali delle linee di ancoraggio.

Controllo delle linee di ancoraggio rigide e degli elementi terminali delle stesse: deformazioni permanenti, corrosione dovuta alla ruggine o ad altri agenti contaminanti, fissaggio degli elementi terminali.

Controllo dei dispositivi mobili installati permanentemente sulla linea di ancoraggio.

Linea Vita Campania, che opera da anni nel settore dei sistemi di sicurezza contro le cadute dall’alto, si occupa anche della manutenzione di linee vita.

Contattaci per ulteriori informazioni: Tel. 3351223038 oppure visita il sito: www.lineavitacampania.net

Perché l’esigenza di sistemi di sicurezza?

Le cadute dall’alto hanno quasi sempre conseguenze gravi. Il settore edile, in particolare, è quello caratterizzato dal maggior numero di infortuni mortali derivanti dall’effettuazione di lavori in quota.

Il rischio maggiore si ha per i lavoratori che operano sui tetti. Da qui nasce la necessità di installare, sui tetti degli edifici nuovi o in ristrutturazione, sistemi di prevenzione dalle cadute come punti di ancoraggio e linee vita.

Le linee vita sono obbligatorie per tutte le tipologie di edifici/strutture?

Sono esclusi dall’ambito di applicazione le coperture che non espongono a un rischio di caduta dall’alto da un’altezza maggiore di 2 metri misurata dal punto più elevato rispetto al piano sottostante;

Tra gli interventi esclusi sono da segnalare anche:

Gli interventi di manutenzione ordinaria (esempio la semplice sostituzione di alcuni coppi rovinati).

Quando è opportuno installare una linea vita?

Il momento ideale per il montaggio di una linea di ancoraggio sul tetto della propria abitazione è in occasione della manutenzione straordinaria dello stesso. Proprio perché in questa fase vengono esposte le parti di struttura (travi …) su cui ancorare la linea vita. Nulla vieta, di commissionare l’installazione di sistemi di ancoraggio senza che su un tetto già esistente siano previsti interventi di manutenzione straordinaria.

Che adempimenti devono essere fatti prima di installare una linea vita?

  • Relazione tecnica di progetto predisposta da un professionista abilitato.

All’interno della stessa vengono indicate le caratteristiche della copertura, l’ubicazione dei percorsi, degli accessi e delle misure di prevenzione e protezione contro il rischio di caduta dall’alto, per il transito e l’esecuzione dei lavori sulla copertura.

  • planimetria della copertura, in scala adeguata, con particolare evidenza del percorso, del punto di accesso e dei sistemi di prevenzione e protezione previsti.

Dovete installare una linea vita sul vostro tetto? Non esitate a contattarci.

 

La linea vita è un sistema di sicurezza posizionato su una copertura di un’abitazione e serve per mettere in sicurezza qualsiasi lavoratore che si trovi a dover accedere al tetto; ad esempio per lavori di manutenzione della copertura o per la pulizia periodica degli impianti fotovoltaici. Non tutte le abitazioni possiedono una linea vita, soprattutto quelle più vecchie.

Linea Vita Campania progetta e produce sistemi anticaduta per lavoratori che operano ad alta quota.

Come si usa la linea vita?

Sono gli operatori che accedono alle coperture degli edifici che sono tenuti ad utilizzare una linea vita in maniera corretta. A tale scopo devono essere muniti di appositi sistemi di ancoraggio di sicurezza.

L’operatore deve essere costantemente collegato alla linea vita presente su una copertura, utilizzando appositi ganci, cavi e moschettoni.

Il datore di lavoro, che può essere l’impresario edile in questo caso, è tenuto a fornire ai propri dipendenti tutti i DPI necessari a utilizzare la linea vita in modo sicuro e corretto; oltre a questo gli operatori devono essere sottoposti a eventuale corso sulla sicurezza, nel quale apprenderanno come si utilizzano i vari dispositivi anti caduta.

Nello specifico la formazione per i lavoratori in quota prevede lo studio delle seguenti materie:

  • Uso dei DPI sia a livello teorico, sia pratico
  • La normativa concernente la propria categoria professionale di riferimento
  • Istruzioni per l’utilizzo di tutte le strumentazioni con cui si entrerà in contatto durante il lavoro
  • La valutazione dei rischi e tutto ciò che rappresenta un potenziale pericolo accidentale di caduta
  • I vari obblighi, normativi e non, riguardanti sia il lavoratore stesso sia il datore di lavoro
  • L’importanza della prevenzione e della protezione
  • Le tecniche di soccorso in quota
  • L’adeguato iter per il corretto posizionamento

La sicurezza di chi lavora in quota ci sta a cuore.

Per questo, noi di Linea Vita Campania, mettiamo a punto soluzioni anticaduta che si integrano in più ampi dispositivi orientati a salvaguardare l’incolumità degli operatori.