La caduta dall’alto è una delle principali cause di infortunio sul lavoro per questo è importante prevenire questo tipo di incidenti adottando idonei sistemi e soluzioni conformi oltre ad identificare dispositivi di ancoraggio idonei all’uso, sia a livello tecnico che documentale.

I sistemi anticaduta si possono rivelare degli strumenti in grado di salvare la vita delle persone. Stiamo parlando di un argomento molto importante, cioè quello della sicurezza sul lavoro in quota, che riguarda molteplici settori professionali: si pensi, in particolare, alle opere di manutenzione sulle attrezzature collocate in quota, nei cantieri edili o anche solo in cima ai macchinari che hanno un’altezza superiore a 2 metri.

Sia chiaro, comunque, che i pericoli non riguardano unicamente i cantieri edili: in base alla normativa, il lavoro in quota è un’attività lavorativa per la quale sono esposti al rischio di caduta tutti coloro che operano a più di 2 metri di altezza, e quindi anche – fra gli altri – gli antennisti, i lattonieri e gli spazzacamino.

Sopralluoghi e controlli

Gli attrezzi anticaduta, dopo che sono stati installati, devono essere controllati a cadenza periodica, così che possano essere rilevati potenziali danneggiamenti. È l’azienda che fornisce il sistema anticaduta, in tutti i casi, che deve effettuare un sopralluogo preventivo, in modo da valutare lo stato di rischio e dei lavori: a quel punto potrà essere fornito un progetto dettagliato che rifletta la normativa riguardante le linee vita.

Grazie ai nostri sistemi anticaduta Linea Vita, svolgerai in sicurezza qualsiasi intervento periodico di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla copertura. Controlli su camini, pannelli fotovoltaici, pulizia scarichi, ispezioni programmate e qualsiasi altra attività che necessiti l’accesso in copertura, saranno effettuate in piena sicurezza.

Contattaci direttamente per avere un preventivo gratuito e senza impegno, oppure inviaci una mail e sarai subito ricontattato da un nostro tecnico.

Ufficio Tecnico/Preventivi

Conosci già tutti i documenti e sai a cosa servono?

I documenti associati ad un sistema anticaduta possono variare in funzione delle normative locali, ma consistono essenzialmente in:

Documenti di competenza del Coordinatore per la sicurezza nella progettazione o, nei casi in cui tale figura non sia prevista, del Direttore dei lavori.

  1. a) planimetria della copertura riportante percorsi per l’accesso, punti e modalità di accesso alla copertura, percorsi indicazione sulla posizione dei vari elementi costituenti il sistema.
  2. b) relazione di calcolo redatta da tecnico abilitato attestante la resistenza della struttura ai carichi trasmessi in caso di eventuali cadute e progetto del sistema di fissaggio.
  3. c) istruzioni/manuale di utilizzo dell’impianto progettato, con indicazioni relative a DPI necessari, accessi, percorsi, zone a rischio, piano di recupero in caso di caduta, ecc.
  4. d) indicazioni sul recupero di un operatore dopo un’eventuale caduta.

Documenti di competenza del produttore dei sistemi anticaduta

  1. a) dichiarazioni di conformità/certificazioni di tutti i componenti del sistema in base alle norme tecniche di riferimento
  2. b) istruzioni di montaggio ed utilizzo
  3. c) istruzioni per le revisioni periodiche dei prodotti
  4. d) Dichiarazione di conformità dell’installatore ovvero quel documento, compilato e sottoscritto dalla ditta che ha installato l’impianto anticaduta, che attesta l’esecuzione del lavoro a regola d’arte, secondo le informazioni fornite dai progettisti, dai produttori degli ancoraggi e dai produttori dei sistemi di fissaggio.

Documenti di competenza dell’installatore

  1. Dichiarazione di conformità di corretta installazione in base alla documentazione fornita dai fabbricanti e dai progettisti

Resta aggiornato con le nostre notizie!

Chi siamo? Siamo un’azienda della sicurezza. Progettiamo, realizziamo, installiamo e manuteniamo sistemi per la sicurezza, dalla grande industria all’edificio residenziale.

Sempre più spesso si sente parlare di linee vita e di sistemi anti-caduta; ma quali sono i principali elementi che possono comporre una linea vita?

Sistemi anticaduta – gli elementi

1) Struttura – Non fa parte del sistema anticaduta, ma rappresenta per esso un’estensione fondamentale spesso sottovalutata. La struttura è infatti il supporto su cui viene fissato l’ancoraggio e deve essere quindi valutata attentamente sia per le capacità di accogliere l’ancoraggio, sia per valutare la sua resistenza alle forze trasmesse in caso di un eventuale caduta.

2) Ancoraggio – Elemento fissato alla struttura a cui si connette il dispositivo individuale dell’operatore. Un insieme di ancoraggi può costituire a sua volta un sotto-sistema – identificabile come sistema di ancoraggio –  composto per esempio da una serie di ancoraggi singoli o da linee di ancoraggio – linee vita collegate ad ancoraggi di estremità.

3) Fissaggio – Elemento che serve a collegare l’ancoraggio alla struttura (esempio: una barra filettata accoppiata ad una resina chimica, un ancorante ad espansione, ecc.)

4) Connettori – Dispositivi Portatili Individuali (DPI) che permettono di connettere tra di loro diversi elementi dei sistemi anticaduta (moschettone per il collegamento cordino-ancoraggio, cordino-imbracatura)

5) Collegamento – Cordini, dispositivi guidati, dispositivi retrattili. Sono DPI che servono a congiungere, tramite i connettori, l’imbracatura indossata dall’operatore all’ancoraggio, garantendo una specifica e definita mobilità all’operatore nell’area di lavoro.

6) Dissipatore di energia – DPI con la funzione di ridurre, in caso di caduta, i carichi trasmessi al corpo dell’operatore. Connettori, Collegamento e Dissipatore di energia si trovano spesso integrati in un unico prodotto.

7) Imbracatura – DPI che, indossato dall’operatore e connesso agli altri elementi del sistema, contribuisce ad impedire o arrestare la caduta.

Per ogni elemento devono essere disponibili: dettagli tecnici, certificazioni/attestazioni di conformità e chiare indicazioni sulle responsabilità connesse alla fabbricazione ed alla scelta.

Per avere maggiori informazioni, o se dovete installare una linea vita sul vostro tetto, non esitate a contattarci.

 

Pubblicata la normativa sull’installatore di sistemi di ancoraggio permanenti, tra cui linea vita per tetti.

Dal 16 febbraio è in vigore la norma: UNI 11900 “Attività professionali non regolamentate – Installatore di sistemi di ancoraggio – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità.’’

Tra gli ancoraggi permanenti certamente il più utilizzato è la linea vita.

La UNI 11900 è la prima norma su certificazione e abilitazione dell’installatore di sistemi di ancoraggio anticaduta. Contiene i requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità del posatore che si occupa installare sistemi anticaduta e linee vita. É una norma importante, che fa finalmente chiarezza sulle qualifiche e le conoscenze necessarie per installare sistemi sicuri e a norma di legge.

La nuova norma nel dettaglio

L’installatore di sistema di ancoraggio è la figura che esegue la posa in opera della linea vita permanente seguendo le specifiche del progetto che racchiude un’analisi della struttura, dei carichi e degli elementi che incidono sulla progettazione del prodotto e la posa dello stesso.

Per poter definire se la figura è idonea o meno all’esecuzione dei lavori d’installazione o di smontaggio di un sistema di ancoraggio vengono seguite linee normative correlate all’autonomia e responsabilità coerenti al Quadro Nazionale delle Qualificazioni (QNQ) permettendo una trasparenza ed omogeneità in termini di conformità e relative procedure di certificazione.

L’attività professionale dell’Installatore di sistemi di ancoraggio è qualificata su tre livelli: base – intermedio e avanzato.

Base: in grado di svolgere una pianificazione accettabile delle attività e organizzazione della stessa (sopralluogo coerente al progetto identificando lo stato dell’opera), nonché delle strutture di supporto e posa in opera del sistema di ancoraggio in modo conforme alla struttura e/o copertura. Inoltre deve essere in grado di accedere alla documentazione per la relativa ispezione del sistema prima della posa

Intermedio: attività del grado base e inoltre in grado di svolgere l’ispezione periodica del sistema di ancoraggio

Avanzato: attività descritte in grado base e medio. Capace di sostituzione e rispristino del sistema di ancoraggio e in grado di svolgere un’ispezione straordinaria (a seguito di calamità o eventi inusuali che abbiano potuto intaccare la struttura stessa di appoggio e in maniera indiretta il sistema)

La norma si completa con tre appendici.

  • L’appendice A specifica le linee guida per la valutazione della conformità relativa ai risultati dell’apprendimento, con specifico riferimento al processo di certificazione di terza parte;
  • l’appendice B contiene indicazioni relative agli aspetti etici e deontologici applicabili, compreso un inquadramento generale per la realizzazione di una infrastruttura della cultura dell’integrità professionale, di particolare rilevanza ai fini della tutela dei consumatori/utenti, compreso ogni stakeholder pertinente;
  • l’appendice C, anch’essa di carattere informativo, riporta i contenuti minimi riguardanti l’apprendimento non formale dell’installatore circa la teoria, i prodotti, le lavorazioni e i controlli.

Per maggiori informazioni, contattaci.

L’elaborato tecnico dei dispositivi di ancoraggio (linee vita) è un documento a cura di un tecnico abilitato

L’elaborato tecnico del sistema anticaduta è una sorta di raccolta in cui vengono fornite le istruzioni di utilizzo del sistema anticaduta e si indicano le vie di accesso, così come le modalità di ispezione, di collaudo e di manutenzione. In questo elaborato, inoltre, si fa riferimento ai dispositivi di protezione individuale ritenuti più adatti all’esecuzione di lavori in quota sulle linee vita. Vengono segnalate, poi, le modifiche apportate al sistema e le responsabilità del funzionamento delle linee, che possono ricadere sugli installatori, sui tecnici progettisti o su coloro che hanno eseguito la verifica della tenuta strutturale.

In sintesi, l’elaborato tecnico deve contenere:

  • le soluzioni progettuali con evidenza del rispetto delle misure preventive e protettive;
  • gli elaborati grafici (planimetrie, prospetti, sezioni, ecc.) in scala adeguata in cui siano indicati i percorsi, gli accessi, le misure di sicurezza e i sistemi per la protezione contro le cadute dall’alto;
  • documentazione fotografica dell’installazione;
  • relazione di calcolo di idoneità del supporto;
  • certificazione di collaudo a firma del tecnico abilitato;
  • certificazioni del produttore dei dispositivi di ancoraggio;
  • dichiarazione di corretta installazione dell’installatore;
  • manuale d’uso;
  • programma di manutenzione.

Per maggiori informazioni e approfondimenti, non esitate a contattarci.

Chi siamo? Linea Vita Campania è composto da un team di specialisti del settore anticaduta, con ampia esperienza nel campo e in grado di offrire metodi collaudati ed efficaci per la realizzazione di ogni opera in piena sicurezza.

Dal momento che le linee vita sono delle vere e proprie linee salvavita, il loro stato deve essere sempre ottimale per tutelare la sicurezza degli operatori che effettuano lavori sul tetto, oppure in alta quota.

Tutti le installano, tutti sanno che sono obbligatorie, ma quanti sono a conoscenza del fatto che le linee vita devono obbligatoriamente essere oggetto di ispezione ogni 12, 24 o 48 mesi?

Con l’introduzione dell’ultimo aggiornamento della UNI 11560:2022 in vigore dal 23 Giugno 2022 il periodo massimo tra le ispezioni non deve superare i 2 anni. Il produttore del sistema anticaduta può definire un intervallo minore per svariati motivo riportando tale periodo nel manuale di uso e manutenzione.

La revisione delle linee vita avviene seguendo diversi step. La prima richiesta che ti verrà fatta dal chi dovrà effettuare l’ispezione delle linee vita sarà il controllo documentale dell’elaborato tecnico del sistema anticaduta.

All’interno di questa raccolta, che può assumere nomi diversi, sono definiti:

  • Vie d’accesso
  • Dispositivi di protezione individuale che sono considerati più idonei per effettuare lavori in quota sulle tue linee vita
  • Le istruzioni di impiego del sistema anticaduta
  • Modalità di ispezione, collaudo e manutenzione
  • Su chi ricade la responsabilità del funzionamento della linea salvavita: proprietario, tecnico progettista, installatore, chi ha effettuato la verifica della tenuta strutturale
  • Eventuali danni o modifiche che sono state apportate al sistema.

Tutti questi elementi sono indicati in diverse tipologie di documenti:

  • Elaborato grafico del sistema, all’interno dei quali saranno indicate zone sicure e zone a rischio caduta e le eventuali zone non accessibili con il sistema di ancoraggio.
  • Relazione tecnica operativa, dove sono indicate le modalità di utilizzo del sistema e i DPI abbinati
  • Relazione di calcolo strutturale, che deve attestare che le strutture e i fissaggi utilizzati sono in grado di sopportare tutte le sollecitazioni relative a un sistema anticaduta
  • Manuali d’uso dei dispositivi anticaduta
  • Dichiarazione di corretta posa, rilasciata dall’installatore
  • Registro delle ispezioni, delle manutenzioni straordinarie e degli accessi che deve essere firmato per presa visione da chiunque abbia effettuato un accesso in copertura mediante sistema anticaduta
  • Manuale e registro delle ispezioni dei DPI, se il sistema lo prevede
  • Il cartello in corrispondenza di ogni punto d’accesso
  • Un piano di soccorso e di recupero.

L’elaborato tecnico del sistema anticaduta, e i documenti presenti al suo interno, sono essenziali per poter procedere con l’ispezione e la manutenzione delle linee vita.  La mancanza di anche uno dei documenti potrebbe impedire addirittura il semplice controllo visivo.

Affidati a Linea Vita Campania!

Tel . 3477516024    /  08119217273

Oltre ad essere indispensabili per la sicurezza dei lavoratori, le linee vita sono soggette ad obbligo di installazione grazie al Decreto Legislativo 81, che richiede di prevedere misure di sicurezza a protezione degli operatori in quota e che rimanda alle norme tecniche UNI 11560, UNI 11578, UNI 11158.

Lattonieri, operai, antennisti: sono solo alcuni dei mestieri a rischio caduta nel corso della propria attività lavorativa. Un lavoro viene considerato in quota quando si svolge a due o più metri di altezza da un piano stabile. Per tutte queste figure è indispensabile lavorare in sicurezza e questo è possibile solo mediante l’installazione di sistemi anticaduta e linee vita a norma di legge, oltre che l’utilizzo di DPI certificati.

Come installare una linea vita?

Per installare una linea vita occorrono gli ancoraggi a piastra o a palo, un cavo in acciaio inox se si tratta di una linea vita di tipo flessibile e una fune semirigida in acciaio inox o un binario rigido entrambi con navetta  se invece sono linee vita rigide.

L’installatore, munito di tutti i DPI, applica i ganci alla sezione dov’ è necessario installare il dispositivo e fa passare il cavo negli appositi ancoraggi fissati in precedenza.

La soluzione ideale sarebbe prevedere il montaggio di un sistema di ancoraggio già durante la fase di costruzione del tetto, ma anche farlo durante una manutenzione straordinaria può essere una buona alternativa, dato che le parti a cui fissare la struttura sono comunque ben visibili.

Nel caso in cui un tetto di un edificio già esistente sia sprovvisto di sistemi di ancoraggio, si può comunque decidere di procedere con un’installazione nonostante non siano necessarie delle operazioni in più, per garantire la sicurezza degli operatori che devono installare.

In questo modo, se in futuro si dovessero pianificare dei lavori, i lavoratori sarebbero tutelati e tutto sarebbe a norma di legge.

Se hai domande o dubbi non esitare a contattarci!

La sicurezza è un elemento fondamentale in ogni luogo di lavoro e lo è ancora di più quando gli operai svolgono la loro attività ad altezze notevoli.

La fase di progettazione linee vita deve essere seguita con estrema cura se si vuole procedere successivamente a un’installazione corretta che permetta al dispositivo di sicurezza di superare tutte le verifiche.

L’accurata progettazione di linee vita è indispensabile per tutti quei mestieri che vengono fatti in quota e, vista la loro importanza nella salvaguardia della salute dei lavoratori, deve essere fatta rispettando precise norme.

Il progettista deve progettare e creare:

  • un elaborato grafico con la descrizione dei rischi e delle modalità di utilizzo del sistema anticaduta.
  • La Pianta del tetto con indicazione della posizione dei dispositivi di ancoraggio e delle linee vita ed i vari percorsi in sicurezza.
  • Le Istruzioni di utilizzo del sistema anticaduta ed indicazioni dei DPI che deve avere in dotazione un operatore.

Le scelte effettuate in fase di progettazione sono volte a rendere sicura la copertura, garantendo al contempo comodità e facilità di utilizzo.

Il Progetto ed elaborato grafico devono permettere al datore di lavoro di fornire agli utilizzatori “dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.” (art. 26 del d.lgs. 81/2008).

Hai bisogno di progettare una linea vita?

Linea Vita Campania attraverso il suo ufficio tecnico può darti risposte immediate. Sopralluogo gratuito, se necessario, e un preventivo chiaro ed efficace completo di schema di impianto conforme alle normative.

Parla con un nostro Consulente disponibile per informazioni sia tecniche che commerciali.
Tel . 3477516024 / 08119217273
Email: lineavitacampania@gmail.com

Tutti i DPI di terza categoria prevedono per legge che chi ne fa uso frequenti prima dei corsi specifici di informazione e addestramento. Così sancisce il Dlgs 81/08.

I DPI di terza categoria sono destinati a lavori e interventi estremamente rischiosi e servono per ripararsi in ambienti con temperature molto basse o estremamente elevate, per tutelare le vie respiratorie, per difendersi da attacchi chimici, per proteggersi dai contatti elettrici e per prevenire ed evitare le cadute dall’alto.

In questo gruppo di DPI troviamo:

imbragature di sicurezza

elmetti

maschere con filtro o respiratori isolanti

rivelatori di gas nocivi o infiammabili

Nel caso in cui non si provveda alla giusta formazione oppure nel caso in cui i DPI vengano usati in modo scorretto o i lavoratori non siano equipaggiati in maniera idonea, è possibile andare incontro a sanzioni importanti e a procedimenti civili e penali.

Hai bisogno di maggiori informazioni? Contattaci!

Formazione per DPI di terza categoria

I corsi per i DPI di terza categoria sono necessari per apprenderne particolarità e tecnica, maggior attenzione viene impiegata per quelli presenti nell’azienda in cui il lavoratore presta la sua attività, in modo da permettergli di acquisire una buona conoscenza e una dimestichezza tale con i dispositivi che si ritroverà ad usare quotidianamente, da permettergli di operare in maniera sicura.

I corsi si dividono sempre in parte teorica e parte pratica e dopo avere fornito una preparazione su tutto ciò che la normativa prevede e su tutti gli argomenti di teoria dei vari dispositivi, ci si concentra sull’utilizzo vero e proprio correlato da spiegazioni specifiche e puntuali.

Nella parte teorica, si affrontano numerosi argomenti tra cui:

normativa generale di riferimento

valutazione dei rischi più frequenti

categorie e tipologie di DPI

scelta dei DPI

obblighi dei lavoratori e dei datori di lavoro

manutenzione e conservazione dei DPI

utilizzo corretto dei diversi dispositivi di protezione

Nella parte pratica si impara poi a indossare e utilizzare correttamente i dispositivi, a riconoscerli, a procedere in sicurezza su una copertura e ad affrontare luoghi in quota con cordini anticaduta, imbrago, arrotolatore e molto altro.

Inoltre si testano manovre di evacuazione e recupero, si apprendono elementi di primo soccorso e ci si esercita con procedure operative di salvataggio.

Linea Vita Campania si occupa della revisione DPI con professionalità e accuratezza, rilasciando per ogni dispositivo un report di ispezione attestante le verifiche e ispezioni eseguite ed applicando un datario a promemoria del successivo intervento di ispezione.

Tel. 3477516024

081.19217273

orario ufficio dalle 9.00 alle 18.00

Su quali materiali si può installare una linea vita garantendo sicurezza?

Una linea vita è un sistema di ancoraggio costituito da dei dispositivi, degli ancoraggi e spesso un cavo di acciaio che li collega, che può essere posizionato in verticale o in orizzontale in base alla tipologia.

Un dispositivo come una linea vita è una soluzione molto utile ed efficace per eseguire interventi in altezza, ma se fissata male può mettere in serio pericolo l’operatore causando incidenti anche gravi.

Affidati ai professionisti per l’installazione della linea vita: Linea Vita Campania è al tuo fianco!

Dove si possono installare le linee vita?

Le linee vita sono utili per mettere in sicurezza ogni tipo di copertura, dai tetti piani ai tetti spioventi.

  • Le linee vita per copertura piana e per tutte quelle strutture con tetti che presentano un’inclinazione ridotta necessitano una progettazione che preveda una forte impermeabilizzazione. Le linee vita possono essere integrate alla struttura o essere poste in seguito, grazie anche ai dispositivi zavorrati che non necessitano di alcun fissaggio.
  • Linea vita per tetti verdi: soluzione idonea agli edifici dotati di un tetto verde – quindi rivestito di vegetazione. Non necessita quasi mai di fissaggi diretti alla sottostruttura ma spesso sfrutta delle soluzioni tecniche che puntano ad ancorare i sistemi grazie al peso del terreno che grava al di sopra di ampie basi di fissaggio.
  • Linea vita su copertura in lamiera: adatta a tetti in lamiera greca semplice, lamiera coibentata e lamiera aggraffata.

Questi sistemi si ancorato direttamente sui pannelli e sulle greche delle lamiere, in modo assolutamente stagno e sicuro.

Linea vita tetti in coppi o tegole: si possono realizzare linee vita per tutti quegli edifici con tetti in coppi, tegole o sottostrutture di vari materiali quali calcestruzzo armato, legno, carpenteria metallica, e strutture storiche.

Le nostre linee vita e tutti i dispositivi di protezione sono dotati delle apposite certificazioni per garantire il soddisfacimento delle normative vigenti.

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