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Perché l’esigenza di sistemi di sicurezza?

Le cadute dall’alto hanno quasi sempre conseguenze gravi. Il settore edile, in particolare, è quello caratterizzato dal maggior numero di infortuni mortali derivanti dall’effettuazione di lavori in quota.

Il rischio maggiore si ha per i lavoratori che operano sui tetti. Da qui nasce la necessità di installare, sui tetti degli edifici nuovi o in ristrutturazione, sistemi di prevenzione dalle cadute come punti di ancoraggio e linee vita.

Le linee vita sono obbligatorie per tutte le tipologie di edifici/strutture?

Sono esclusi dall’ambito di applicazione le coperture che non espongono a un rischio di caduta dall’alto da un’altezza maggiore di 2 metri misurata dal punto più elevato rispetto al piano sottostante;

Tra gli interventi esclusi sono da segnalare anche:

Gli interventi di manutenzione ordinaria (esempio la semplice sostituzione di alcuni coppi rovinati).

Quando è opportuno installare una linea vita?

Il momento ideale per il montaggio di una linea di ancoraggio sul tetto della propria abitazione è in occasione della manutenzione straordinaria dello stesso. Proprio perché in questa fase vengono esposte le parti di struttura (travi …) su cui ancorare la linea vita. Nulla vieta, di commissionare l’installazione di sistemi di ancoraggio senza che su un tetto già esistente siano previsti interventi di manutenzione straordinaria.

Che adempimenti devono essere fatti prima di installare una linea vita?

  • Relazione tecnica di progetto predisposta da un professionista abilitato.

All’interno della stessa vengono indicate le caratteristiche della copertura, l’ubicazione dei percorsi, degli accessi e delle misure di prevenzione e protezione contro il rischio di caduta dall’alto, per il transito e l’esecuzione dei lavori sulla copertura.

  • planimetria della copertura, in scala adeguata, con particolare evidenza del percorso, del punto di accesso e dei sistemi di prevenzione e protezione previsti.

Dovete installare una linea vita sul vostro tetto? Non esitate a contattarci.

 

Come soccorrere adeguatamente un lavoratore impegnato in lavori in quota che possa trovarsi sospeso o caduto?

Il lavoro in quota riguarda tutte le attività lavorative che portano il lavoratore a operare a più di due metri di altezza rispetto al piano stabile (art. 107, d.lgs. 81/2008). Questo li espone a importati rischi per la salute e sicurezza:

  • l’errato utilizzo dei sistemi anticaduta;
  • l’impatto contro ostacoli in fase di caduta;
  • la sospensione inerte;
  • traumi legati al sistema di arresto in caso di caduta.

La sospensione inerte è un rischio silenzioso, ma è il rischio maggiore: ci sono pochi minuti utili per intervenire, prima che il lavoratore sospeso possa riportare danni irreversibili o possa addirittura morire, a causa della compressione delle vene negli arti inferiori a causa dell’imbraco.

I lavoratori in quota potrebbero essere salvati attraverso l’applicazione di un rapido e adeguato primo soccorso.

Come gestire il primo soccorso?

Sono parecchi i casi di morte a causa della scarsa qualità o della totale assenza dei soccorsi. Per migliorare tale situazione è necessario in prima battuta rendersi conto del problema, per poi organizzare meglio le attività, seguendo tali indicazioni:

-prima di ogni intervento mettere a punto un adeguato piano operativo di sicurezza, che delinei le procedure di recupero e le persone coinvolte, che dovranno essere adeguatamente formate;

-utilizzare adeguati DPI anticaduta e predisporre in via preventiva il kit di recupero;

-avere a disposizione addetti che sappiano gestire il primo soccorso in tutte le sue sfaccettature (dalla chiamata di emergenza, agli interventi da eseguire in attesa dei soccorsi, ecc…).

Caduta dall’alto e azioni da intraprendere

La successione delle azioni da intraprendere è la seguente:

  • allertare immediatamente i soccorsi (112);
  • verificare che esistano le condizioni per agire in sicurezza e in particolare: DPI anticaduta per i soccorritori, sistemi di ancoraggio, attrezzatura necessaria per raggiungere l’infortunato;
  • dopo il recupero dell’infortunato e in attesa dell’arrivo dei soccorsi avanzati, in caso di addetti al primo soccorso formati appositamente per il trauma, è possibile applicare la sequenza ABCDE.

Se il paziente non presenta segni vitali (coscienza, respiro) va immediatamente iniziata la rianimazione cardiopolmonare (RCP), con l’uso del defibrillatore (DAE) se disponibile, avendo l’accortezza di tenere in asse testa-collo-tronco.

In caso di infortunato in sospensione

Nel caso in cui il soggetto rimanga sospeso, ma cosciente, i disturbi non dovrebbero verificarsi in quanto egli modifica da solo continuamente i punti di contatto dell’imbracatura con il corpo. È comunque necessario chiamare il 112 e tenersi pronti ad un intervento. Se la sospensione diviene inerte, per perdita di coscienza, i tempi di soccorso da parte degli addetti devono essere brevi:

  • chiamare immediatamente il 112 descrivendo lo scenario dell’infortunio;
  • togliere il prima possibile l’infortunato dalla sospensione, dopo un’attenta valutazione dell’ambiente e con i necessari DPI;
  • se il soggetto non respira, una volta a terra, iniziare immediatamente la rianimazione cardiopolmonare (RCP), con l’uso del defibrillatore (DAE) se disponibile.

Lavora in sicurezza con Linea Vita Campania!

Contattaci al numero 3351223038

La migliore arma per la sicurezza di chi opera in quota è la prevenzione e la corretta progettazione dei sistemi di sicurezza. Il responsabile di un immobile o il datore di lavoro ha l’obbligo di far lavorare gli operatori in condizioni di sicurezza, evitando così di essere coinvolto in azioni civili e penali in caso di violazioni delle norme che tutelano gli operatori per i lavori in quota.

Non esiste una “linea vita” come prodotto universale, adattabile a tutti i tetti, ma si tratta di un sistema complesso, composto in maniera diversa in funzione di distinti elementi. Ciò richiede sempre un progetto. Anche se composto da elementi certificati dal produttore, tale sistema ha bisogno di essere progettato. L’istallazione di una linea vita senza un progetto completo non è a norma!

Come progettare una linea vita?

Esistono diverse fasi di progettazione della linea vita, che fanno rifermento alla normativa UNI 11578 – UNI EN 795 linea vita sistemi anticaduta. Le fasi di progettazione linea vita in base a normativa sono:

-La progettazione dell’accesso e dei dispositivi da installare viene definita dal coordinatore per la progettazione o esecuzione, che effettua anche la stesura e l’aggiornamento del fascicolo

-Il CSP – CSE provvede alle prove di collaudo del sistema secondo norma 795

-La progettazione della linea vita da parte del costruttore deve comunque attenersi alla normativa tecnica di riferimento

Per progettare una linea vita ad hoc si deve tener conto delle seguenti voci:

-Valutazione dei rischi ed indicazioni sulla conseguente scelta del sistema di protezione dalle cadute.

-Percorsi per arrivare all’accesso in copertura.

-Punti e modalità di accesso in sicurezza alla copertura.

-Valutazione del rischio conseguente alla caduta, a cui il lavoratore è esposto anche se è legato, derivante dall’oscillazione del corpo e dal conseguente urto contro ostacoli (effetto pendolo), da sollecitazioni trasmesse dall’imbracatura sul corpo al momento dell’arresto della caduta, dal tempo di permanenza in sospensione inerte.

Linea Vita Campania propone soluzioni personalizzabili e innovative adatte a qualsiasi tipologia di lavoro.

Telefono ed email
lineavitacampania@gmail.com
Tel. 3351223038

La linea vita è un sistema di sicurezza posizionato su una copertura di un’abitazione e serve per mettere in sicurezza qualsiasi lavoratore che si trovi a dover accedere al tetto; ad esempio per lavori di manutenzione della copertura o per la pulizia periodica degli impianti fotovoltaici. Non tutte le abitazioni possiedono una linea vita, soprattutto quelle più vecchie.

Linea Vita Campania progetta e produce sistemi anticaduta per lavoratori che operano ad alta quota.

Come si usa la linea vita?

Sono gli operatori che accedono alle coperture degli edifici che sono tenuti ad utilizzare una linea vita in maniera corretta. A tale scopo devono essere muniti di appositi sistemi di ancoraggio di sicurezza.

L’operatore deve essere costantemente collegato alla linea vita presente su una copertura, utilizzando appositi ganci, cavi e moschettoni.

Il datore di lavoro, che può essere l’impresario edile in questo caso, è tenuto a fornire ai propri dipendenti tutti i DPI necessari a utilizzare la linea vita in modo sicuro e corretto; oltre a questo gli operatori devono essere sottoposti a eventuale corso sulla sicurezza, nel quale apprenderanno come si utilizzano i vari dispositivi anti caduta.

Nello specifico la formazione per i lavoratori in quota prevede lo studio delle seguenti materie:

  • Uso dei DPI sia a livello teorico, sia pratico
  • La normativa concernente la propria categoria professionale di riferimento
  • Istruzioni per l’utilizzo di tutte le strumentazioni con cui si entrerà in contatto durante il lavoro
  • La valutazione dei rischi e tutto ciò che rappresenta un potenziale pericolo accidentale di caduta
  • I vari obblighi, normativi e non, riguardanti sia il lavoratore stesso sia il datore di lavoro
  • L’importanza della prevenzione e della protezione
  • Le tecniche di soccorso in quota
  • L’adeguato iter per il corretto posizionamento

La sicurezza di chi lavora in quota ci sta a cuore.

Per questo, noi di Linea Vita Campania, mettiamo a punto soluzioni anticaduta che si integrano in più ampi dispositivi orientati a salvaguardare l’incolumità degli operatori.

La linea vita è un dispositivo obbligatorio nel caso di lavori sui tetti, impianti industriali ma anche per l’installazione di un impianto fotovoltaico e per le periodiche attività di manutenzione e controllo.

Noi di Linea Vita Campania, esperti del settore della sicurezza in quota a seguito dell’esperienza maturata negli anni, siamo in grado di far fronte a qualsiasi esigenza del nostro committente che, a seguito degli obblighi legislativi e normativi italiani e regionali specifici, necessita dell’installazione della linea vita e dei dispositivi anti-caduta sul suo edificio.

In Campania

L’obbligo di installare linee vita in Campania è in vigore da novembre 2017.

In data 20 novembre 2017 è infatti stata approvata dal Consiglio Regionale campano, una legge che prescrive l’installazione di sistemi di protezione permanenti sulle coperture. Sul testo della Legge regionale 20 novembre 2017, n. 31 pubblicata sul bollettino ufficiale N. 84, si fa riferimento esplicito, come esempio di sistema da adottare, ai sistemi di ancoraggio, comunemente indicati come linee vita.

Linea Vita Campania

Noi di Linea Vita Campania, mediante tecniche specifiche ed all’avanguardia, siamo in grado di affrontare e terminare l’opera di installazione in un tempo contenuto, permettendo al nostro cliente un sostanzioso risparmio sia economico che in termini di tempo. Proponiamo soluzioni personalizzabili ed innovative adatte a qualsiasi tipo di lavoro.

Affidarsi a Linea Vita Campania per l’installazione della linea vita di un edificio, significa garantirsi:

Esperienza e professionalità: I nostri tecnici abilitati e qualificati elaborano i progetti di installazione, dimensionamenti, verifiche di resistenza, computi metrici e preventivi. L’eccellenza dei nostri servizi unisce la professionalità alla cortesia dei nostri tecnici.

Produzione: La nostra produzione permette di realizzare ancoraggi strutturali per applicazioni specifiche, con forme e materiali diversi, ma sempre con tempi e prezzi competitivi, mantenendo la qualità più elevata.

Contattaci per maggiori info:

Telefono ed email

lineavitacampania@gmail.com

Tel. 3351223038

 

Sistemi Linea Vita: cosa serve per procedere all’installazione?

L’installazione delle linee vita è fondamentale per garantire la sicurezza durante eventuali interventi in quota.

Chi siamo?

Ci occupiamo dalla progettazione, installazione e manutenzione del tuo sistema di linea vita.

Il primo requisito per poter procedere con l’installazione linee vita è essere in possesso di un progetto.

Le linee vita, infatti, non sono dei prodotti fatti e finiti acquistabili all’interno di negozi specifici, ma devono essere studiate caso per caso, in base alle caratteristiche della copertura dell’edificio.

Il progetto di installazione delle linee vita viene composto attraverso una serie di documenti specifici che vanno a costituire il fascicolo tecnico della copertura.

Quali sono gli elaborati che devono essere prodotti per la sua realizzazione?

1.Valutazione dei rischi.

2.Percorsi per raggiungere l’accesso in copertura.

3.Punti e modalità di accesso alla copertura in sicurezza.

4.Pianta del tetto sulla quale dovrà essere indicata la posizione degli ancoraggi, delle linee vita e dei percorsi di sicurezza dall’accesso fino a raggiungere tutti i punti del tetto.

5.Le istruzioni di utilizzo del sistema anticaduta e le indicazioni sui DPI di cui gli operatori devono essere dotati per intervenire all’interno dei cantieri.

6.Il programma di ispezione e manutenzione, che viene redatto secondo le indicazioni del produttore, del progettista e del tecnico che realizzeranno l’impianto.

7.Le indicazioni sulle modalità di recupero di un operatore in caso di caduta.

In alcune regioni, inoltre, viene richiesto un ulteriore documento il cui scopo è raccogliere tutte le informazioni citate negli altri.

Un altro parametro che varia da regione a regione è l’obbligatorietà delle linee vita:

In Campania l’installazione delle linee vita è obbligatoria per tutte le nuove costruzioni o per interventi di installazione e ristrutturazione ad alta quota.

Perché dovresti affidarti a Linea Vita Campania?

La risposta a questa domanda è semplice.

Siamo un’azienda specializzata, che fornisce una certificazione finale che attesti la sicurezza dell’impianto.

Il tetto è sempre più un luogo di lavoro

La presenza di impianti sulle coperture dei fabbricati è sempre più frequente, questo aumenta ulteriormente le necessità di accesso e transito su queste, trasformandole in veri e propri luoghi di lavoro per imprese edili, impiantisti, manutentori.

Il luogo di lavoro deve essere reso sicuro a fronte di tutti i possibili rischi ma principalmente per il rischio caduta dall’alto. I professionisti possono fornire un contributo significativo per progettare e gestire questi particolari luoghi di lavoro e ridurre i rischi che questi presentano.

Per la sicurezza degli operatori in quota, scegli i Sistemi Linea Vita Campania!

Come deve agire chi deve far compiere lavori sul tetto

La prima operazione da compiere è uno scrupoloso sopralluogo del tetto interessato dall’intervento verificando:

caratteristiche della copertura

pendenza ed eventuali discontinuità o dislivelli presenti

condizioni della copertura

sporgenze ai livelli sottostanti (balconi, tettoie)

È necessario affidarsi ad un tecnico competente ed abilitato, che pensi alla soluzione più opportuna per ogni singolo caso con particolare attenzione all’aspetto strutturale (supportato da adeguate relazioni di calcolo e verifica). Nelle Regioni in cui vige una legislazione specifica, tale progetto è parte integrante dell’istanza che si deve presentare per essere autorizzati a procedere. In assenza del progetto dei sistemi anticaduta, l’autorizzazione non verrà rilasciata.

Sarà cura del progettista produrre e trasmettere, secondo le forme e le modalità definite dalla Pubblica Amministrazione, un elaborato tecnico contenente tutti gli elementi indispensabili alla valutazione preventiva, elementi che confluiranno in relazioni ed elaborati grafici di dettaglio.

Tendenzialmente, ma obbligatoriamente quando prescritto, si deve:

-conservare i manuali d’uso dei dispositivi installati

-mettere a disposizione di chiunque salga in copertura gli elaborati inerenti l’opera

-tenere i registri di ispezione e manutenzione dei dispositivi, per monitorare puntualmente le operazioni che si svolgono in copertura. La documentazione è strettamente legata all’edificio, indipendentemente dai passaggi di proprietà.

Inoltre, è fondamentale conoscere tutti i documenti predisposti e messi a disposizione dai produttori dei dispositivi selezionati (schede tecniche, certificati, manuali di posa).

Scopri le nostre soluzioni per la sicurezza di chi lavora in quota!

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Tel . 335 122 3038
Email: lineavitacampania@gmail.co

Che formazione fare per i lavori in ambienti confinati?

La normativa di riferimento che tratta del lavoro in ambienti o spazi confinati è il DPR 177/2011. In esso si definisce concretamente che lavoratore ed azienda abbiano competenze specifiche in materia oltre ad avere una adeguata formazione ed addestramento sui rischi previsti dal lavoro da svolgere.

Come fanno ad ottenere tali competenze in materia?

Svolgendo specifici corsi di formazione per lavoro in ambienti confinati.

Chi deve svolgere questi corsi?

Tutti coloro che si trovano a lavorare spazi confinati o sospetti di inquinamento, siano essi:

-Datori di lavoro

-Preposti

-RSPP

-ASPP

-Responsabili delle imprese committenti

-Lavoratori

-singoli professionisti.

Oltre alle figure professionali sopra indicate sono obbligate a frequentare il corso spazi confinati tutte quelle figure non direttamente coinvolte nell’esecuzione del lavoro in spazi confinati ma comunque preposte ad informare chi svolgerà il lavoro.

Queste figure sono:

-responsabili di cantiere e/o preposti che devono verificare le modalità lavorative di chi deve svolgere il lavoro in spazi confinati

-enti e aziende interessato ad organizzare a loro volta dei corsi di formazione

-enti e aziende che possiedono al loro interno ambienti confinati, e devono informare i fornitori sull’uso e sui rischi a questi collegati

Hai bisogno di maggiori info sugli spazi confinati?

Non esitare a contattarci per trovare insieme la giusta procedura per la tua azienda:

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Perché è importante la linea vita?

Perché salva la vita.

Perché in assenza di essa non si può accedere alla copertura per sopralluoghi, controlli o lavori di manutenzione.

Perché si avrà un notevole risparmio negli anni successivi, non servendo ponteggi o parapetti che sono molto costosi.

Perché il proprietario dell’immobile è responsabile di qualsiasi infortunio possa accadere nella sua proprietà.

Perché è richiesta in caso di vendita dell’immobile.

Perché gli operatori che operano sulle coperture si possono rifiutare di intervenire in assenza di linee vita certificate.

Nella manutenzione degli immobili il tetto è considerato elemento soggetto ad usura e quindi periodicamente andrebbe rifatto o aggiustato. Installare un dispositivo anticaduta, come la linea vita sul tetto diventa quindi importante per la sicurezza degli operatori che si avvicenderanno nella manutenzione in quell’area, rispettando così pienamente i parametri richiesti dalla legge 81 per la sicurezza sul lavoro.

Inoltre, sul tetto vi accedono anche antennisti per la sistemazione delle singole antenne o dell’antenna centralizzata, chi esegue la manutenzione e pulizia delle canne fumarie e altri operatori che per altre esigenze devono salire sul tetto per eseguire il lavoro.

L’installazione della linea vita è obbligatoria in diverse regioni italiane. Il sistema anticaduta dovrà essere parte integrante del documento di valutazione dei rischi che sarà messo a disposizione dall’amministratore alle aziende che eseguiranno i lavori.

Sebbene tutti questi operatori siano in possesso dei dispositivi di protezione individuale e abbiano una loro procedura contro il rischio di caduta, disporre di una linea vita come elemento anticaduta sul tetto solleva i condomini da eventuali corresponsabilità in caso di incidenti.

Prodotti e soluzioni per lavori in quota personalizzati “chiavi in mano”.

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La UNI 11578/2015 è la norma italiana relativa ai dispositivi di ancoraggio permanenti. La norma specifica i requisiti e i metodi di prova per dispositivi di ancoraggio, che comprendono punti di ancoraggio fissi o mobili, destinati all’installazione permanente su o nella struttura.

Sempre più spesso sentiamo parlare di norme tecniche che regolano il settore dei dispositivi di ancoraggio contro le cadute dall’alto.

Nell’anno 2012 è stata pubblicata la norma europea Uni EN 795:2012 per indicare i requisiti per le prestazioni e i metodi di prova associati ai dispositivi di ancoraggio. Il mercato la UNI ha ritenuto opportuno pubblicare una norma italiana che riempisse le lacune lasciate dalle precedenti norme UNI e che distinguesse gli ancoraggi fissi.

Ad Aprile del 2015 l’Ente Italiano di Normazione (UNI) pubblica la norma Uni 11578:2015, Dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente – Requisiti e metodi di prova.

Questa norma riempie le lacune lasciate dalle precedenti norme Uni (Uni En 795:2012 e Uni Cen/Ts 16415:2013) in relazione al campo di applicazione e alla destinazione d’uso dei dispositivi di ancoraggio contro le cadute dall’alto, separando definitivamente quelli destinati all’installazione permanente da quelli removibili.

La nuova UNI mantiene un’analogia con le precedenti Uni En 795:2012 e Uni Cen/Ts 16415:2013 e descrive tre tipologie di dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente e progettati per l’utilizzo combinato con i DPI anticaduta:

Tipo A – ancoraggio puntuale

Dispositivo di ancoraggio di tipo A, un ancoraggio puntuale con uno o più punti di ancoraggio non scorrevoli

Tipo C – ancoraggio lineare (ancoraggio flessibile)

Dispositivo di ancoraggio di tipo C, un ancoraggio lineare che utilizza una linea di ancoraggio flessibile che devia dall’orizzontale di non più di 15°

Tipo D – ancoraggio lineare (ancoraggio rigida)

Dispositivo di ancoraggio di tipo D, un ancoraggio lineare che utilizza una linea di ancoraggio rigida con un’inclinazione non superiore a 15°

QUALUNQUE SIA IL TUO PROGETTO NOI SIAMO IN GRADO DI REALIZZARLO.

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