Tag Archivio per: #lineavita

Per sicurezza sul lavoro si intende l’insieme delle azioni mirate a garantire l’incolumità dei lavoratori.

La sicurezza sul lavoro riguarda l’insieme delle misure da adottare per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori ed evitare o ridurre sensibilmente i rischi durante le prestazioni lavorative. Tale condizione si verifica quando i lavoratori sono dotati di tutti i sistemi di protezione per svolgere la propria attività e sono informati su tutte le normative vigenti.

La salute e la sicurezza sul lavoro devono promuovere e mantenere il più alto livello di benessere fisico, mentale e sociale dei lavoratori in tutte le professioni e alla prevenzione adottate dal datore di lavoro e dai dipendenti.

Inoltre, il luogo di lavoro deve essere dotato di tutti gli strumenti necessari per garantire protezione contro eventuali incidenti.

L’importanza dell’informazione: formazione e addestramento

La formazione e l’addestramento sono elementi indispensabili per garantire la sicurezza sul lavoro nei lavori a rischio. La conoscenza di tutte le misure da adottare è l’unico strumento che possa garantire ai lavoratori la propria incolumità e quella dei colleghi.

In ambito della sicurezza sul lavoro, una delle figure responsabili è il datore di lavoro, il quale svolge un ruolo chiave nella tutela dei propri dipendenti. Il datore, infatti, ha l’obbligo di valutare ed evitare che i probabili pericoli dell’attività si traducano in rischi per i dipendenti, dunque di provvedere alla loro formazione e all’addestramento.

Qual è il decreto legislativo che regolamenta la sicurezza sul lavoro?

La normativa che regolamenta la Sicurezza sul lavoro in Italia è il Decreto Legislativo 81/08 o Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, aggiornato a gennaio 2019.

Il decreto legislativo 81/08 stabilisce:

regole,

procedure

misure preventive

da adottare per rendere sicure le attività sul luogo di lavoro, qualunque essi siano.

Tra le maggiori innovazioni trattate nel decreto legislativo Testo Unico, ricordiamo:

l’individuazione dei fattori e delle sorgenti di rischio

la riduzione del rischio nei luoghi di lavoro

il monitoraggio continuo delle misure preventive

l’elaborazione di una strategia aziendale accettata e condivisa.

Scegli la sicurezza di Linea Vita Campania.

Richiedi maggiori informazioni

TEL. 3477516024 / 08119217273

LINEAVITACAMPANIA@GMAIL.COM

La revisione della norma UNI 11560 ha portato grandi cambiamenti

In data 23 giugno 2022 è stata pubblicata dall’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) la revisione (UNI 11560 2022) della norma tecnica UNI 11560:2014.

La revisione UNI 11560 del 2022 introduce delle importanti novità, che riguardano principalmente tre punti:

la documentazione a corredo del sistema di ancoraggio, partendo dalla progettazione;

le figure coinvolte nei processi di installazione, ispezione e manutenzione;

i controlli da eseguire in fase di ispezione.

La documentazione a corredo del sistema di ancoraggio

La norma 11560:2022, richiede obbligatoriamente, tra la documentazione a corredo del sistema, la presenza dell’ETC e della Relazione di Calcolo a firma di un Tecnico Abilitato. Nella revisione precedente del 2014, tale documentazione era solamente suggerita.

Le figure coinvolte nei processi di installazione, ispezione e manutenzione

Con la nuova revisione 11560 del 2022, vengono introdotte tre nuove definizioni relative alla figura dell’installatore dei sistemi di ancoraggio.

Installatore base: Persona competente, in grado di effettuare il montaggio, l’eventuale smontaggio e l’ispezione al montaggio del sistema di ancoraggio.

Installatore intermedio: Persona competente, in grado di effettuare il montaggio, l’eventuale smontaggio, l’ispezione al montaggio e l’ispezione periodica del sistema di ancoraggio.

Installatore avanzato: Persona competente, in grado di effettuare il montaggio, l’eventuale smontaggio, l’ispezione al montaggio, l’ispezione periodica e l’ispezione straordinaria del sistema di ancoraggio.

Precedentemente, venivano invece individuate tre figure, ciascuna associata ad una differente attività: l’installatore, l’ispettore e il manutentore.

Controlli da eseguire in fase di ispezione

I controlli sulla documentazione del sistema di ancoraggio introdotti nella revisione 11560 del 2022 prevedono la verifica durante le fasi di ispezione al montaggio, ispezione prima dell’uso, ispezione periodica e ispezione straordinaria circa la presenza di:

Elaborato grafico rappresentativo del sistema;

Relazione tecnica generale;

Relazione di calcolo strutturale;

Documentazione fotografica del sistema;

Dichiarazione di corretta posa del sistema;

Manuali di installazione, uso e manutenzione degli ancoraggi;

Dichiarazione di conformità/rispondenza degli ancoraggi;

Indicazione d’uso dei DPI da utilizzare;

Programma di manutenzione del sistema;

Registro delle ispezioni/manutenzioni del sistema;

Registro degli accessi al sistema.

Richiedi maggiori informazioni

TEL. 3477516024 / 08119217273

LINEAVITACAMPANIA@GMAIL.COM

In generale, uno spazio confinato è una zona con mezzi limitati di ingresso e uscita che non è stato progettato per la permanenza delle persone e che non ha una ventilazione adeguata.

La valutazione del rischio delle attività in spazi confinati è un obbligo a carico del Datore di Lavoro, sancito dal D. Lgs. 81/08. Ma, a fronte di un grave vuoto della legislazione e normativa italiana sulla definizione di precisi criteri per identificare e definire i livelli di pericolosità degli spazi confinati, vengono accorpati in un termine vago una variegata casistica di luoghi (aperti, chiusi, con rischio di caduta o meno, con rischio chimico o meno, di dimensioni rilevanti o contenute, etc.).

Ad ogni modo, in tutte le aziende in cui vengono svolti lavori in spazi confinati, i responsabili della sicurezza per condurre correttamente la valutazione dei rischi sono portati a:

Avere la formazione necessaria per conoscere nella sua totalità il lavoro e i rischi e pericoli che lo distinguono.

Individuare tutte le zone che possono definirsi “spazi confinati”

Eliminare il pericolo alla fonte: se è possibile, eliminare il pericolo alla fonte con ad esempio una bonifica dell’ambiente o aumentando i livelli di ventilazione dello spazio confinato.

Identificare tutti i possibili rischi presenti

Studiare e identificare i DPI obbligatori e le strumentazioni necessarie

Programmazione dell’intervento

La valutazione dei rischi per gli spazi confinati comporta anche che il responsabile della sicurezza si preoccupi di fornire la formazione necessaria ai lavoratori. La conoscenza delle tecniche, dei materiali, dei dispositivi utilizzati e delle procedure di lavoro concorrono in uguale misura alla sicurezza degli operatori e dei committenti.

Non esitare a contattarci per trovare insieme la giusta procedura per la tua azienda.

Ufficio Tecnico/Preventivi
3477516024
08119217273
orario ufficio dalle 9.00 alle 18.00
lineavitacampania@gmail.com

Il D. Lgs.81/08 stabilisce che all’interno di un’azienda deve essere presente la figura di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), necessaria al mantenimento di un ambiente di lavoro sano e sicuro.

Il responsabile del servizio prevenzione e protezione può essere:

interno all’azienda: un lavoratore scelto dal datore di lavoro, in possesso di capacità e requisiti adeguati al compito;

esterno: professionista esterno all’azienda esperto in sicurezza aziendale;

il datore di lavoro.

La nomina avviene tramite un modulo che assegna l’incarico al soggetto; il modulo deve essere poi conservato in azienda nei Documenti di Valutazione dei Rischi.

In ogni azienda può esserci un solo RSPP, tuttavia è possibile nominare alcune figure chiamate ASPP (Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione) che lo aiutano a svolgere i suoi compiti. Gli ASPP devono comunque anch’essi avere determinate caratteristiche tecniche per poter svolgere questo ruolo.

Quali sono i principali compiti del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione?

Il compito principale del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione è quello di gestire le misure preventive e protettive a tutela dei lavoratori.

In particolare si occupa di:

rilevare i fattori di rischio presenti ed elaborare delle misure di sicurezza e di sanità adeguate;

controllare l’effettiva applicazione delle misure di protezione;

presentare piani di formazione ed informazione per il personale;

collaborare con il datore di lavoro per quanto riguarda i rischi presenti sul luogo di lavoro, elaborare misure di protezione e prevenzione;

partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza e alle riunioni periodiche previste dalla legge;

collaborare con un medico competente per il Lavoro per valutare i rischi all’interno dell’azienda;

partecipare alla realizzazione del Documento di Valutazione dei Rischi.

Linea Vita Campania è un’azienda specializzata nella Progettazione e Produzione di Sistemi Anti-caduta quali Linee Vita. Il nostro punto di forza è l’estrema attenzione nei sistemi progettati, eseguiti con la massima scrupolosità e con prodotti esclusivamente Made in Italy, per garantire ogni giorno, il massimo delle prestazioni e una qualità superiore ai nostri clienti.

Richiedi maggiori info!

Ufficio Tecnico/Preventivi 3477516024 – 08119217273

Per definire con precisione quali sono i lavori in quota occorre rifarsi alle leggi vigenti, in particolare il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro (decreto 81/08), e alle loro interpretazioni fornite dalla Corte di Cassazione in diverse sentenze.

Sono considerabili lavori in quota quelli eseguiti a un’altezza superiore ai 2 metri. In precedenza, era dubbio se questa altezza dovesse essere misurata a partire dal piano di calpestio oppure dal livello delle braccia del lavoratore che esegue propriamente il lavoro; oggi, il Testo unico chiarisce all’articolo 107 che tale altezza va intesa “rispetto a un piano stabile” (terreno, pavimento, tetto, ponteggi e così via).

Di conseguenza, i lavori in quota sono tutti quelli che includano mansioni che vengano svolte, anche solo temporaneamente, a un’altezza superiore ai 2 metri dal piano. Nella maggior parte dei casi si tratta di un lavoro in cantieri edili per costruzioni o ristrutturazioni: del resto, è nell’edilizia che si verifica la maggior parte degli infortuni che coinvolgono i lavoratori in quota.

La formazione per i lavori in quota

Non esiste un articolo di legge che parli del corso per lavori in quota, al contrario sono previsti corsi relativi all’utilizzo delle attrezzature, dei dispositivi e delle procedure di lavoro necessarie alla gestione del rischio di caduta dall’alto che è presente in questa tipologia di lavori, e cioè:

  • il posizionamento mediante funi
  • l’utilizzo dei DPI anticaduta (artt. 115 e 77 del D. L.vo 18/08);
  • il montaggio, l’uso, la trasformazione e lo smontaggio dei ponteggi (art. 136 e allegato XXI del D. L.vo 18/08) con la specifica presenza di un preposto con funzione di sorveglianza (artt. 136 e 37 del D. L.vo 18/08).

La formazione per gli operatori in quota non può risolversi con la sola formazione teorica, ma deve prevedere anche un addestramento pratico.

Contattaci: Ufficio Tecnico/Preventivi 3477516024 – 08119217273

 

Come previsto dalla normativa vigente qualsiasi Datore di Lavoro che abbia fornito in dotazione ai propri lavoratori dei DPI anticaduta deve ricordarsi di far effettuare quella che in gergo viene detta “revisione” almeno una volta l’anno.

L’ispezione periodica può essere fatta esclusivamente da persona competente autorizzata dal fabbricante del DPI.

Affidati a professionisti nella revisione DPI.

Quali DPI sono soggetti ad ispezione e con quale frequenza?

I DPI sono soggetti a ispezione periodica se è prevista dai fabbricanti nel libretto d’uso e manutenzione. Semplificando: imbracature, assorbitori di energia (cd. dissipatori), cordini, connettori (cd. moschettoni), dispositivi retrattili, ecc.

Come indicato nella norma UNI EN 365 l’ispezione deve essere effettuata:

Almeno ogni 12 mesi;

Sempre, se il lavoratore si accorge, nei controlli pre e post utilizzo, di danneggiamenti di vario tipo;

A seguito di cadute.

Perché è importante l’ispezione periodica?

Il fine dell’ispezione periodica è di permettere ad una persona competente di verificare che sui DPI non ci siano lesioni, anche non visibili da occhio poco esperto, che potrebbero ridurne l’efficacia. Eventuali danni potrebbero rendere pericoloso l’utilizzo dei DPI: in questo caso la protezione contro le cadute non è più garantita.

Chi può eseguire l’ispezione periodica?

Come previsto dalla UNI EN 365:2005 l’ispezione periodica può essere fatta esclusivamente da persona competente autorizzata dal fabbricante del DPI. La frequenza di un corso lavori in quota non abilita il lavoratore all’ispezione periodica secondo la norma citata.

E se non si effettua la “revisione” periodica?

Le sanzioni alle quali può essere sottoposto il Datore di Lavoro sono pesanti e di carattere penale, senza contare le eventuali conseguenze a seguito di infortunio.

L’ispezione periodica è obbligatoria?

Sì, l’ispezione periodica è obbligatoria perché prevista tra le indicazioni di manutenzione del produttore indicate all’art. 77, comma 4, lettera a) del D.Lgs 81/08 (Testo Unico Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro), dalla norma tecnica UNI EN 365:2005 e dai singoli fabbricanti di DPI nelle istruzioni d’uso.

Linea Vita Campania dispone di personale interno adeguatamente formato per la revisione dei dispositivi anticaduta (DPI)

Richiedi un preventivo
Un nostro Consulente senza impegno le potrà dare le prime indicazioni in merito.

email: lineavitacampania@gmail.com
Tel. 3477516024 – 08119217273

Nel D.lgs 81/08 si possono leggere la definizione di lavori in quota, le norme relative alla prevenzione dei danni in questo tipo di mansione e anche gli obblighi per il datore di lavoro.

In particolare l’art.111 del D.lgs 81/2008 disciplina gli obblighi del datore di lavoro, nel fornire i corretti strumenti per i lavori in quota. Ossia deve:

Dare la priorità ai dispositivi di protezione collettiva. Qualora questi sistemi non sono sufficienti a garantire la sicurezza all’operatore, il datore di lavoro deve fornire i corretti dispositivi di protezione individuale.

Fornire tutti gli strumenti adeguati alla tipologia dei lavori da eseguire, alle sollecitazioni, e a garantire una circolazione priva di rischi.

In quanto responsabile della sua azienda e della sicurezza dei lavoratori, i suoi compiti sono inoltre di:

-deve svolgere un’accurata valutazione dei rischi e inserire i risultati dell’analisi nel documento di valutazione dei rischi;

-ha l’obbligo di individuare le misure di prevenzione da attuare per contenere il rischio di infortunio sul lavoro. In questo senso, è obbligato a dare priorità alle misure di protezione collettiva rispetto a quelle individuali;

-deve fornire ai lavoratori e a chiunque entri in cantiere i dispositivi di protezione individuale adatti alle mansioni eseguite in cantiere;

-prestare attenzione al tipo di sistema di accesso ai posti di lavoro in quota (scala a pioli, montacarichi, funi…), in base a frequenza di circolazione, dislivello e alla durata dell’impiego;

-installare, ove necessario, dispositivi di protezione contro le cadute;

-adottare misure di sicurezza equivalenti ed efficaci nel caso in cui non fosse possibile installare un dispositivo di protezione collettiva contro le cadute;

-tenere sotto controllo le condizioni metereologiche per non esporre i lavoratori a un rischio eccessivo;

-in caso di lavori temporanei che non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza ed ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, deve scegliere le attrezzature di lavoro più idonee;

-assicurarsi che i lavoratori in quota siano idonei e che non mostrino dipendenze da alcol o sostanze o delle problematiche a livello psicologico;

-controllare l’accesso degli operai, cacciando i non autorizzati;

-assicurarsi che le opere provvisionali siano allestite con buon materiale di qualità e in modo efficace.

Richiedi maggiori informazioni!

Parla con un nostro Consulente disponibile per informazioni sia tecniche che commerciali.
Tel . 335 122 3038

 

Non esiste un obbligo di legge riguardo l’installazione di linee vita sui tetti condominiali. L’unica disposizione a livello nazionale cui fare riferimento è il Testo Unico sulla Sicurezza dei Luoghi di Lavoro, ovvero il Dlgs 81/2008.

Nel caso di un condominio, è necessaria l’installazione di una linea vita, in primis, per la sicurezza dei lavoratori e inoltre, come tutela per l’Amministratore Condominiale che, ai sensi del DLgs 81/08 risulta essere responsabile per la sicurezza dei lavoratori che effettuano manutenzioni nello stabile.

Il quadro normativo impone che tutte le lavorazioni in quota debbano avvenire in sicurezza, attraverso sistemi di protezione collettiva o, in assenza di questi, di dispositivi di ancoraggio permanente a cui l’operatore possa agganciare il proprio DPI.

Dunque, ogni volta che un’assemblea condominiale decide di fare un lavoro per l’edificio è l’amministratore condominiale a diventare ufficialmente il committente dell’opera all’azienda che lo farà e quindi agli operatori che saliranno in quota, è, dunque, lui, in quella occasione, il responsabile anche della loro incolumità sul posto di lavoro, garantita per legge dal Dlgs 81/2008, ovvero il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro.

La responsabilità di assicurare la presenza di sistemi di sicurezza come la linea vita condominiale è quindi dell’amministratore, e parte del suo lavoro è anche trovare un’azienda qualificata e professionale che sia in grado di installare la linea vita senza complicazioni e con il massimo della qualità garantita.

La Linea Vita deve essere progettata da un professionista, che al termine dei lavori di posa, sottoscriva la relazione di calcolo attestante la corretta installazione.

La normativa linea vita condominiali

Una legge precisa che stabilisca obbligatoriamente la necessità di installare delle linee vita condominiali non esiste, ma è vero che esistono invece molte normative locali che bisogna conoscere. É bene prestare attenzione alle regole vigenti nel proprio territorio!

Contattaci!

 

Una periodica revisione delle linee vita permette di godere di un sistema anticaduta sicuro ed efficacie, ma anche di risolvere tempestivamente le eventuali anomalie riscontrate.

Le linee vita sono un sistema di sicurezza che consente a chiunque abbia necessità di salire sul tetto per lavori o manutenzioni di essere supportato nel caso di caduta dall’alto.  L’operatore che deve salire sul tetto indossa una speciale imbragatura che gli consente di agganciarsi con un moschettone al cavo di acciaio.

In seguito all’installazione di una linea vita è fondamentale procedere periodicamente alla revisione del sistema. L’intervento di personale competente è richiesto sempre in seguito al montaggio, prima della messa in servizio del sistema, e successivamente “almeno una volta all’anno se in regolare servizio o prima del riutilizzo se non usate per lunghi periodi” (UNI EN 11158, art. 9.1.6).

Linea Vita Campania è in grado di effettuare la revisione periodica dei sistemi anticaduta

Si rende inoltre obbligatoria un’ispezione, prima di procedere a un ulteriore uso, in seguito ad un arresto di caduta.

La revisione delle linee vita, approfondita al punto 9.1.6 della norma UNI EN 11158 nel quale si specificano gli aspetti che devono essere presi in considerazione dal personale competente, consiste in:

Ispezione dei punti di ancoraggio.

Verifica del tensionamento delle linee di ancoraggio.

Controllo degli eventuali assorbitori di energia.

Controllo dell’integrità dei punti terminali delle linee di ancoraggio.

Controllo delle linee di ancoraggio rigide e degli elementi terminali delle stesse: deformazioni permanenti, corrosione dovuta alla ruggine o ad altri agenti contaminanti, fissaggio degli elementi terminali.

Controllo dei dispositivi mobili installati permanentemente sulla linea di ancoraggio.

Linea Vita Campania, che opera da anni nel settore dei sistemi di sicurezza contro le cadute dall’alto, si occupa anche della manutenzione di linee vita.

Contattaci per ulteriori informazioni: Tel. 3351223038 oppure visita il sito: www.lineavitacampania.net

La presenza di sostanze asfissianti in ambienti confinati porterebbero ad un rischio molto elevato per l’operatore.

Fanno parte degli ambienti confinati o sospetti di inquinamento: vasche, silos, camini, pozzi, cunicoli, canalizzazioni, fogne, serbatoi, condutture, stive, intercapedini, cisterne, autobotti, camere di combustioni, reattori dell’industria chimica.

Diverse sono le tipologie di rischio che possono presentarsi in un ambiente confinato:

mancanza di ossigeno (asfissia) o per eccesso di ossigeno;

inalazione o per contatto con sostanze pericolose – gas, vapori, fumi – (intossicazione);

presenza di gas/vapori infiammabili (esplosione o incendio);

contatto con parti a temperatura troppo alta o troppo bassa (ustioni).

In particolare, la presenza nel normale ciclo produttivo di gas, ad esempio azoto o anidride carbonica, o di altre sostanze pericolose, impone al datore di lavoro di valutare il rischio di incidenti/infortuni determinati da agenti chimici, quali asfissia, intossicazione acuta, investimento di sostanze ustionanti, corrosive, incendio, esplosione (art.223 del D. Lgs.81/08).

Il rischio di asfissia, ovvero mancanza di ossigeno, si può verificare a causa di:

-permanenza prolungata e/o sovraffollamento, con scarso ricambio di aria;

-reazioni chimiche di ossidoriduzione di sostanze (ad esempio, combustione con rilascio di anidride carbonica, di ammoniaca, di acido cianidrico, di acido solfidrico).

Tutte le attività svolte in ambienti confinati devono essere precedute da una attenta e puntuale valutazione del rischio, che individui le fonti dei pericoli e predisponga le misure di sicurezza necessarie al fine di eliminare, o se ciò non è possibile, ridurre al minimo possibile i rischi.

Contatta il nostro team per lavori in ambienti confinati!

Spazi confinati

Telefono ed email
lineavitacampania@gmail.com
Tel. 3351223038

Una volta individuati gli spazi confinati, ne verifichiamo i rischi collegati e identifichiamo sia le procedure di lavoro e manutenzione all’interno, sia le procedure in caso di emergenza o infortunio.