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In molte mansioni i lavoratori si ritrovano a lavorare in quota e questo comporta ovviamente dei rischi non trascurabili. È possibile dire infatti che il cosiddetto settore dei lavori in quota sia considerato uno tra quelli maggiormente esposti a scenari e situazioni di rischio alto.

La sicurezza è una priorità assoluta in tutti i lavori in quota per ridurre al minimo il rischio di incidenti e lesioni. La scelta del tipo di tetto e delle attrezzature per i lavori in quota dipende dall’ambiente e dalla natura specifica del lavoro.

Ecco alcune tipologie comuni di tetto e i lavori in quota associati ad esse:

Tetto piano

Pulizia e manutenzione del tetto.

Installazione o riparazione di sistemi di impermeabilizzazione.

Installazione o manutenzione di impianti fotovoltaici o pannelli solari.

Installazione di sistemi di sicurezza come parapetti o linee vita.

Tetto a falde

Installazione, riparazione o sostituzione di tegole o coperture.

Isolamento termico o impermeabilizzazione.

Pulizia di grondaie e pluviali.

Lavori di manutenzione su abbaini o lucernari.

Tetto in metallo

Installazione o riparazione di lamiere, pannelli o coperture metalliche.

Verniciatura o trattamento anticorrosione.

Pulizia e rimozione di detriti o ruggine.

Tetto in pendenza o mansarda

Isolamento termico o impermeabilizzazione.

Installazione di finestre da tetto o lucernari.

Riparazione o sostituzione di grondaie e pluviali.

Tetto verde

Installazione o manutenzione di giardini pensili o coperture vegetali.

Monitoraggio dell’irrigazione e della salute delle piante.

Riparazione o sostituzione del sistema di drenaggio.

Per eseguire lavori in quota in modo sicuro, è fondamentale utilizzare le attrezzature adeguate e seguire le migliori pratiche di sicurezza.

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La sicurezza sul lavoro è una priorità assoluta in tutti i settori, ma assume particolare importanza quando si tratta di lavori in quota. Per questo motivo, è fondamentale garantire che vengano adottati adeguati sistemi di protezione per ridurre i pericoli e salvaguardare la salute dei lavoratori.

Ecco un elenco di norme e regolamenti che disciplinano i sistemi di protezione collettiva per lavori in quota:

Direttiva 89/391/CEE: Questa direttiva europea stabilisce misure per promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul posto di lavoro. La direttiva richiede che i datori di lavoro garantiscano la sicurezza dei lavoratori mettendo in atto misure di prevenzione, tra cui l’uso di sistemi di protezione collettiva.

Direttiva 2001/45/CE: Questa direttiva stabilisce requisiti minimi di sicurezza e salute per l’uso temporaneo di attrezzature di lavoro in quota. Include disposizioni specifiche per l’uso di sistemi di protezione collettiva, come parapetti, reti di sicurezza e linee di vita.

Decreto Legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro) – Italia: Questo decreto stabilisce i requisiti minimi di sicurezza e salute per i lavoratori in Italia, inclusi i lavoratori che svolgono attività in quota. Include disposizioni specifiche sull’uso di sistemi di protezione collettiva e individuale.

UNI EN 13374: Questa norma europea specifica i requisiti e i metodi di prova per i sistemi temporanei di protezione collettiva contro le cadute dall’alto, come parapetti e barriere temporanee.

UNI EN 1263-1 e UNI EN 1263-2: Queste norme europee si riferiscono alle reti di sicurezza utilizzate nei lavori in quota. La UNI EN 1263-1 specifica i requisiti di sicurezza e prestazioni per le reti di sicurezza, mentre la UNI EN 1263-2 riguarda i metodi di prova e l’installazione delle reti.

UNI EN 795: Questa norma europea stabilisce i requisiti per i dispositivi di ancoraggio utilizzati in combinazione con dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto, come le linee di vita orizzontali e verticali.

Queste norme e regolamenti sono fondamentali per garantire che i sistemi di protezione collettiva siano conformi agli standard di sicurezza e siano efficaci nel prevenire incidenti e infortuni sul lavoro.

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Il “trauma da sospensione” può verificarsi nei lavori in quota, in particolare quando le persone sono esposte a situazioni di pericolo o stressante a elevate altezze. Per evitare o ridurre il trauma da sospensione in lavori in quota, ecco alcuni suggerimenti:

Formazione Adeguata: Assicurati di ricevere una formazione completa sulla sicurezza in lavori in quota. Impara le procedure corrette, l’uso di dispositivi di sicurezza, i protocolli di emergenza e le pratiche di lavoro sicuro.

Utilizzo di Attrezzature di Sicurezza: Utilizza sempre attrezzature di sicurezza adeguate, come imbracature, cinture di sicurezza, corde e sistemi di ancoraggio. Assicurati che siano in buone condizioni e che vengano utilizzati correttamente.

Valutazione dei Rischi: Prima di iniziare qualsiasi lavoro in quota, effettua una valutazione dei rischi per identificare potenziali pericoli e adottare misure preventive adeguate.

Pianificazione e Preparazione: Pianifica i dettagli del lavoro in quota in anticipo. Questo può aiutare a ridurre l’ansia e a evitare decisioni affrettate che potrebbero aumentare il rischio.

Monitoraggio delle Condizioni Psicologiche: Sii consapevole delle tue condizioni psicologiche e emotive. Se hai paura delle altezze o stai vivendo ansia, cerca supporto o considera se il lavoro in quota è adatto per te.

Lavoro di Squadra: Lavora sempre in squadra o con un collega quando possibile. La presenza di altri può fornire supporto emotivo e assistenza in caso di emergenza.

Comunicazione Chiara: Mantieni una comunicazione chiara e costante con i tuoi colleghi. Segnala eventuali problemi o preoccupazioni legate alla sicurezza.

Interruzioni e Riposi: Se possibile, programma interruzioni e riposi durante il lavoro in quota per evitare l’affaticamento e la tensione mentale.

Evitare la Forzatura: Se ti senti troppo stressato o ansioso, evita di forzarti a svolgere attività in quota. La tua sicurezza è fondamentale.

Controllo dell’Ansia: Impara tecniche di gestione dell’ansia, come la respirazione profonda o la focalizzazione sulla situazione presente, per affrontare i momenti di paura o stress.

Supporto Psicologico: Se necessario, cerca supporto da parte di uno psicologo o terapeuta che possa aiutarti a gestire l’ansia legata al lavoro in quota.

La sicurezza è la priorità principale nei lavori in quota. Prendere misure preventive, adottare attrezzature di sicurezza e gestire le proprie reazioni emotive può contribuire a ridurre il trauma da sospensione e a creare un ambiente di lavoro più sicuro e confortevole.

Nel caso degli interventi in quota, è importante dotarsi di dispositivi idonei a ridurre i rischi correlati alle operazioni. Richiedi informazioni!

Il costo di una linea vita è una questione ricorrente nel settore residenziale e privato dove, generalmente, chi decide di installare un sistema anticaduta è anche chi paga l’intervento.

Il costo di una linea vita può variare significativamente a seconda di diversi fattori, tra cui la dimensione dell’edificio o della struttura, il tipo di installazione, il materiale utilizzato, la complessità dell’accesso al tetto o alle aree di lavoro, le normative locali e regionali e la società o il professionista scelto per eseguire l’installazione.

In generale, il costo di una linea vita può essere suddiviso in due componenti principali: il costo dei materiali e il costo dell’installazione.

Il costo dei materiali può variare a seconda del tipo di linea vita scelto (ad esempio, una linea vita temporanea o permanente) e dei componenti specifici necessari per l’installazione.

L’installazione stessa può variare in base alla complessità della struttura dell’edificio, l’altezza e la facilità di accesso al tetto o alle aree di lavoro.

Per ottenere un prezzo preciso per la linea vita desiderata, è consigliabile contattare un’azienda specializzata in sistemi di sicurezza e richiedere preventivi dettagliati.

Una linea vita è un investimento importante per la sicurezza dei lavoratori e deve essere installata da professionisti qualificati e competenti per garantire la massima affidabilità e conformità alle normative di sicurezza.

Non compromettere la qualità e la sicurezza per risparmiare qualche euro.

Contattaci per un preventivo gratuito e senza impegno per avere un’idea ancora più chiara e precisa degli eventuali costi da affrontare!

Ufficio Tecnico/Preventivi

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L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro ha pubblicato i dati preliminari relativi agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali per i primi cinque mesi del 2023.

Nel periodo da gennaio a maggio 2023, sono state registrate 245.857 denunce di infortuni sul lavoro, un calo del 24,1% rispetto a maggio 2022. Di queste, 358 hanno avuto esito mortale, segnando un calo dell’1,6%. Queste cifre rappresentano una tendenza positiva, indicando che la sicurezza sul lavoro continua a migliorare. Tuttavia, è importante notare che i dati sono ancora provvisori e possono essere soggetti a variazioni a seguito dell’elaborazione delle pratiche.

D’altro canto, le denunce di malattie professionali sono in aumento. Nei primi cinque mesi del 2023, sono state denunciate 31.346 malattie professionali, un aumento del 22,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Questo aumento potrebbe essere attribuito a una maggiore consapevolezza e riconoscimento di queste patologie.

La distribuzione dei dati varia notevolmente in base al settore industriale, al genere, all’età e alla nazionalità dei lavoratori, così come tra le diverse regioni italiane. In particolare, il Sud ha registrato un calo più significativo delle denunce di infortuni (-30,9%), seguito dalle Isole (-30,1%), dal Nord-Ovest (-27,2%), dal Centro (-23,7%) e dal Nord-Est (-16,0%). Questi dati evidenziano le diverse sfide e opportunità che si presentano nelle diverse parti del paese.

I dati preliminari dell’Inail forniscono un quadro complesso: mentre la diminuzione delle denunce di infortuni sul lavoro è una notizia positiva, l’aumento delle denunce di malattie professionali indica che c’è ancora molto lavoro da fare per garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori italiani.

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Linea Vita Campania srls

Dall’Inail il nuovo servizio di consultazione per la valutazione dei rischi.

L’Inail ha introdotto un nuovo strumento per la valutazione e gestione dei rischi sul posto di lavoro: l’applicativo per ridurre i rischi sul lavoro.

L’applicativo si basa su ricerche scientifiche e criteri metodologici per facilitare la valutazione e gestione dei rischi sul posto di lavoro. È stato creato per implementare l’articolo 28 del decreto del 2008 sulla valutazione dei rischi e si rivolge alle aziende e ai datori di lavoro.

L’applicativo è stato reso disponibile a partire dal 23 maggio 2023 e rappresenta un importante passo avanti nella prevenzione degli incidenti sul lavoro. Grazie a questo strumento, le aziende potranno valutare e gestire i rischi in modo più efficiente e accurato, riducendo il rischio di infortuni e migliorando la sicurezza dei propri dipendenti.

La valutazione dei rischi sul lavoro è un processo complesso e fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori. L’applicativo dell’INAIL semplifica questo processo, fornendo un’interfaccia intuitiva e facile da usare. Inoltre, l’applicativo è stato sviluppato in modo da essere accessibile anche ai datori di lavoro meno esperti, grazie a una serie di suggerimenti e istruzioni.

Funzionalità dell’applicativo:

  • Procedure metodologiche standardizzate: L’applicativo segue procedure metodologiche standard per la valutazione del rischio, facilitando l’identificazione e la valutazione dei rischi specifici per ogni azienda.
  • Filtri personalizzati: Per identificare e valutare i rischi specifici in base alle esigenze di ogni azienda. Questo consente ai datori di lavoro di concentrarsi sui rischi più rilevanti e di implementare misure di prevenzione adeguate.
  • Interfaccia user-friendly: L’applicativo è stato progettato con un’interfaccia intuitiva che rende semplice la navigazione e l’accesso alle funzionalità.
  • Aggiornamenti continui: L’applicativo si basa su ricerche scientifiche e criteri metodologici aggiornati, garantendo che le aziende abbiano accesso alle informazioni più recenti e alle migliori pratiche in materia di sicurezza sul lavoro.

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I parapetti anticaduta rappresentano quei dispositivi di protezione collettiva (DPC) adoperati per ridurre il rischio di caduta dall’alto al fine di salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

La normativa vigente (D.Lgs. 81/2008) dà un’importanza prioritaria ai dispositivi di protezione collettiva rispetto a qualsiasi sistema anticaduta che prevede l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale.

Quali norme deve rispettare un parapetto anticaduta?

Seppur il parapetto anticaduta non necessiti obbligatoriamente di marcatura CE poiché si tratta di un dispositivo di protezione collettiva, deve essere comunque certificato e conforme a prescrizioni dettate dalla normativa vigente. In Italia, i parapetti anticaduta devono essere progettati nel rispetto di 3 norme:

  • UNI EN ISO 14122-3;
  • Norme Tecniche per le Costruzioni 2018;
  • Lgs. 81/2008.

UNI EN ISO 14122-3

La UNI EN ISO 14122-3 indica che il parapetto debba avere determinate caratteristiche:

  • un’altezza minima di 1,1 m;
  • uno spazio tra corrimano e corrente e tra questo e la tavola fermapiede minore di 50 cm;
  • una distanza tra l’asse di ogni montante preferibilmente di 1,5m;
  • una tavola fermapiede alta almeno 10 cm e posta al massimo ad 1 cm dal piano di calpestio.

Norme Tecniche per le Costruzioni 2018

Le Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 non forniscono nessuna indicazione geometrica relativa ai parapetti; si caratterizzano invece per l’applicazione di un carico orizzontale che viene uniformemente distribuito sul corrente superiore pari a 150 kg/m.

D.Lgs. 81/2008

Il D.Lgs. 81/2008 offre specifiche indicazioni geometriche, ovvero:

  • il montante verticale deve essere alto almeno 1 m;
  • uno o più correnti devono essere paralleli all’intavolato;
  • una tavola fermapiede deve essere alta almeno 20 cm;
  • uno spazio tra corrente e tavola fermapiede deve essere minore di 60 cm.

Lavora in sicurezza, ti offriamo tutto l’aiuto necessario per salvaguardare i tuoi lavoratori. Richiedi informazioni!

La linea vita è un sistema di ancoraggio posto sulla copertura di un edificio progettato per garantire la sicurezza dei lavoratori che svolgono lavori in quota.

Gli elementi che compongono una linea vita sono:

  • ancoraggi verticali per linea flessibile da fissare, in base al tipo di copertura, sulla trave di colmo, sulle falde del tetto o sul pacchetto isolante;
  • dissipatore di energia tra linea vita ed imbracatura, che frena e rallenta la velocità di caduta;
  • punti di ancoraggio sotto-tegola per realizzare percorsi di risalita dall’accesso alla copertura alla linea vita principale; sono ideali per edifici storici in quanto poco visibili.

Per ancoraggio si intende l’insieme di tre elementi:

  • la struttura di supporto (materiale base);
  • l’ancorante;
  • l’elemento da fissare.

Gli ancoraggi sono sistemi destinati al fissaggio, ad una struttura di supporto, di opere provvisionali, di dispositivi di protezione collettiva e individuale e di attrezzature di lavoro. Questi possono essere fissati alla struttura in modo permanente o non permanente.

Le linee vita sono molteplici ed ognuna è caratterizzata da diverse specifiche tecniche. In base al materiale utilizzato possono essere rigide o flessibili, o ancora possono essere provvisorie e quindi rimosse una volta terminati i lavori o contrariamente essere permanenti. Le linee vita vengono raggruppate dalla norma tecnica UNI EN 795 in 5 macrocategorie:

  • tipo A: con uno o più punti di ancoraggio stazionari;
  • tipo B: con molteplici punti di ancoraggio provvisori portatili;
  • tipo C: gli ancoraggi sono dotati di linee flessibili orizzontali;
  • tipo D: gli ancoraggi sono dotati di linee rigide orizzontali;
  • tipo E: sono ancoraggi a corpo morto utili su spazi piani.

Vuoi maggiori informazioni? Parla con un nostro Consulente disponibile per informazioni sia tecniche che commerciali.

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La caduta dall’alto è una delle principali cause di infortunio sul lavoro per questo è importante prevenire questo tipo di incidenti adottando idonei sistemi e soluzioni conformi oltre ad identificare dispositivi di ancoraggio idonei all’uso, sia a livello tecnico che documentale.

I sistemi anticaduta si possono rivelare degli strumenti in grado di salvare la vita delle persone. Stiamo parlando di un argomento molto importante, cioè quello della sicurezza sul lavoro in quota, che riguarda molteplici settori professionali: si pensi, in particolare, alle opere di manutenzione sulle attrezzature collocate in quota, nei cantieri edili o anche solo in cima ai macchinari che hanno un’altezza superiore a 2 metri.

Sia chiaro, comunque, che i pericoli non riguardano unicamente i cantieri edili: in base alla normativa, il lavoro in quota è un’attività lavorativa per la quale sono esposti al rischio di caduta tutti coloro che operano a più di 2 metri di altezza, e quindi anche – fra gli altri – gli antennisti, i lattonieri e gli spazzacamino.

Sopralluoghi e controlli

Gli attrezzi anticaduta, dopo che sono stati installati, devono essere controllati a cadenza periodica, così che possano essere rilevati potenziali danneggiamenti. È l’azienda che fornisce il sistema anticaduta, in tutti i casi, che deve effettuare un sopralluogo preventivo, in modo da valutare lo stato di rischio e dei lavori: a quel punto potrà essere fornito un progetto dettagliato che rifletta la normativa riguardante le linee vita.

Grazie ai nostri sistemi anticaduta Linea Vita, svolgerai in sicurezza qualsiasi intervento periodico di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla copertura. Controlli su camini, pannelli fotovoltaici, pulizia scarichi, ispezioni programmate e qualsiasi altra attività che necessiti l’accesso in copertura, saranno effettuate in piena sicurezza.

Contattaci direttamente per avere un preventivo gratuito e senza impegno, oppure inviaci una mail e sarai subito ricontattato da un nostro tecnico.

Ufficio Tecnico/Preventivi

Conosci già tutti i documenti e sai a cosa servono?

I documenti associati ad un sistema anticaduta possono variare in funzione delle normative locali, ma consistono essenzialmente in:

Documenti di competenza del Coordinatore per la sicurezza nella progettazione o, nei casi in cui tale figura non sia prevista, del Direttore dei lavori.

  1. a) planimetria della copertura riportante percorsi per l’accesso, punti e modalità di accesso alla copertura, percorsi indicazione sulla posizione dei vari elementi costituenti il sistema.
  2. b) relazione di calcolo redatta da tecnico abilitato attestante la resistenza della struttura ai carichi trasmessi in caso di eventuali cadute e progetto del sistema di fissaggio.
  3. c) istruzioni/manuale di utilizzo dell’impianto progettato, con indicazioni relative a DPI necessari, accessi, percorsi, zone a rischio, piano di recupero in caso di caduta, ecc.
  4. d) indicazioni sul recupero di un operatore dopo un’eventuale caduta.

Documenti di competenza del produttore dei sistemi anticaduta

  1. a) dichiarazioni di conformità/certificazioni di tutti i componenti del sistema in base alle norme tecniche di riferimento
  2. b) istruzioni di montaggio ed utilizzo
  3. c) istruzioni per le revisioni periodiche dei prodotti
  4. d) Dichiarazione di conformità dell’installatore ovvero quel documento, compilato e sottoscritto dalla ditta che ha installato l’impianto anticaduta, che attesta l’esecuzione del lavoro a regola d’arte, secondo le informazioni fornite dai progettisti, dai produttori degli ancoraggi e dai produttori dei sistemi di fissaggio.

Documenti di competenza dell’installatore

  1. Dichiarazione di conformità di corretta installazione in base alla documentazione fornita dai fabbricanti e dai progettisti

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Chi siamo? Siamo un’azienda della sicurezza. Progettiamo, realizziamo, installiamo e manuteniamo sistemi per la sicurezza, dalla grande industria all’edificio residenziale.